Crisi alla Bindi: stop alle proteste fino all’incontro tra azienda e sindacati

La decisione dopo il summit dei dipendenti, che sono stati ricevuti in Comune dal sindaco sangiulianese, Alessandro Lorenzano

Bindi

Bindi Striscione davanti alla sede di Sesto Ulteriano

Resta alto il livello di guardia per i dipendenti della Bindi di San Giuliano, dopo il nuovo annuncio del 126 licenziamenti da parte della proprietà, ma le proteste si fermeranno fino al 21 ottobre. Per quella data, infatti, è previsto un nuovo incontro tra le delegazioni sindacali e i vertici societari, che si ritroveranno in Assolombarda per discutere degli esuberi preventivati. È questo l’esito del summit tenutosi nel pomeriggio di venerdì 10 ottobre tra il primo cittadino sangiulianese, Alessandro Lorenzano, un nutrito drappello di dipendenti e i rappresentanti dei sindacati. Al termine dell’incontro, i lavoratori hanno deciso di interrompere le proteste programmate per il mese di ottobre, che prevedevano un pacchetto di 40 ore complessive di sciopero, delle quali ne sono state effettuate la metà. Lo stop resterà valido almeno fino a martedì 21 ottobre prossimo, data fissata per il tavolo azienda-sindacati. In quell’occasione, i lavoratori chiederanno sostanzialmente che venga rispettato quanto pattuito già lo scorso dicembre, quando Bindi promise di non effettuare alcun taglio, salvo poi ripensarci il mese scorso. Oltre a ciò, si esigerà dall’azienda una maggior trasparenza in merito al piano industriale e si discuterà circa la preventivata chiusura del reparto cerimonie. Quella del 21 ottobre, quindi sarà la data oltre la quale i dipendenti Bindi potranno tirare un sospiro di sollievo oppure, al contrario, riprendere la lotta a difesa del loro impiego.
Redazione Web