Rave party non autorizzato a San Giuliano: stimati oltre 600 partecipanti

Ragazzi provenienti da tutta Italia si sono riversati in un capannone abbandonato di via Piemonte a Sesto Ulteriano, per una festa non autorizzata a base di musica, alcol e sostanze illegali

Il capannone di via Piemonte dove si è svolto il rave party

Il capannone di via Piemonte dove si è svolto il rave party

All’arrivo dei carabinieri ormai l’area era quasi completamente sgombra

Musica incalzante e ad altissimo volume, fiumi di alcol, sostanze stupefacenti e soprattutto tanto sballo. Sono questi gli ingredienti principali dei rave party, feste estreme non autorizzate cui prendono parte decine e decine di ragazzi, molti dei quali estremamente giovani, che in genere hanno come teatro capannoni e complessi industriali abbandonati. La scelta di queste location non è casuale, perché si trovano in genere lontane dai centri abitati e, quindi, garantiscono ai partecipanti di confluirvi indisturbati, senza destare sospetti. E infatti praticamente nessuno si era reso conto che, nella notte tra sabato 1 e domenica 2 aprile, oltre 600 persone avevano occupato abusivamente una struttura dismessa sita in via Piemonte 19 a San Giuliano. Il sito, una ex azienda da tempo vuota nella zona industriale di Sesto Ulteriano, deve essere parso perfetto agli organizzatori del rave, visto il contesto urbano particolarmente periferico e la vicinanza alla Tangenziale. Quando le forze dell’ordine si sono accorte di quanto stava accadendo in via Piemonte, era ormai già troppo tardi per individuare gli organizzatori. Nel pomeriggio di domenica 2 aprile è infatti giunta una richiesta di soccorso al 118 per quello che pareva essere stato un battibecco tra alcuni dei partecipanti, verosimilmente in preda ai fumi dell’alcol. Quando ambulanza e carabinieri sono giunti sul posto, però, non hanno trovato feriti, ma bensì alcuni giovani che stavano lasciando l’area alla spicciolata, a festa ormai praticamente conclusa. A parte questo episodio, pare che il rave non abbia creato ulteriori problemi sotto il profilo dell’ordine pubblico, sebbene la totale mancanza di misure di sicurezza e forme di controllo possa dare adito ad epiloghi anche drammatici. Molto scalpore suscitò in tal senso quanto avvenne nell’ottobre del 2011 a Peschiera, durante un rave party presso l’ex cartiera: allora un 23enne perse la vita cadendo dal tetto del complesso industriale abbandonato.
Redazione Web