Emergenza Profughi: anche Segrate aderisce al bando Sprar

Il Comune ha deciso di rispondere positivamente alle sollecitazioni giunte dalla Prefettura di Milano, aderendo al Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati

Micheli: «Sì ad un progetto di integrazione programmato e trasparente»

Il Comune di Segrate aderirà al bando SPRAR, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati del Ministero dell’Interno e dell’ANCI, per rispondere concretamente alle sollecitazioni arrivate in questi giorni dalla Prefettura di Milano in tema di profughi. La decisione è stata presa dalla Giunta comunale che intende far fronte alla richiesta coinvolgendo anche le associazioni territoriali del Terzo Settore e le parrocchie in un progetto strutturato di accoglienza. Questa sarà di tipo integrato, quindi non solo garantendo vitto e alloggio, ma servizi alla persona, quindi apprendimento della lingua italiana, orientamento al territorio e ai suoi servizi, orientamento legale e percorsi individuali di inserimento socio-economico. Laddove fosse possibile, poi, saranno previste attività lavorative di pubblica utilità come la pulizia di strade, parchi e giardini, che avvicineranno ulteriormente i rifugiati alla comunità. «Aderendo alla rete SPRAR – spiega il sindaco, Paolo Micheli - il Comune diventa protagonista di un progetto serio di integrazione e inclusione, programmato, trasparente e non lasciato all’estemporaneità o allo stato d’emergenza del momento. Potremo attuare clausole di salvaguardia che garantiscano l’arrivo di un numero congruo di rifugiati, al massimo tre o quattro nuclei familiari, esentando l’Amministrazione da ulteriori e caotiche forme di arrivo, che ci consenta di gestire al meglio l’accoglienza e aiutare veramente queste persone in un momento molto delicato della loro vita, condividendo questo percorso di inserimento con le parrocchie e le diverse realtà di volontariato locali che da anni si occupano di tematiche legate alla solidarietà e con gli altri comuni aderenti alla rete». Aderendo allo SPRAR, il Comune non metterà a disposizione strutture proprie, ma si avvarrà per la logistica di enti esterni selezionati a norma di legge e potrà accordarsi con la Prefettura sulla reale capacità ricettiva del numero di rifugiati. Il cofinanziamento del 5% da parte dell’Amministrazione non sarà erogato in denaro, ma esclusivamente mediante l’utilizzo del personale dipendente dedicato al progetto, il restante 95% lo pagherà il Ministero dell’Interno.
Redazione Web