Meningite a Segrate: è il quarto caso di infezione tra Milano e provincia dall’inizio dell’anno

In due casi precedenti, quello di una catechista ed una insegnante cinquantenni, purtroppo è sopraggiunto il decesso. Ancora ricoverata invece una bimba di 7 mesi.

Il San Raffaele

Il San Raffaele

Intanto Regione Lombardia convoca un tavolo di esperti

È ancora sgomento a Segrate per la notizia, confermata sui social dallo stesso sindaco, Paolo Micheli, dello studente 14enne ricoverato d’urgenza presso l’ospedale San Raffaele per un’infezione da meningococco. Al momento le condizioni del ragazzino, che frequenta l'Istituto Pavoniano Artigianelli di via Crespi, a Milano, sarebbero in lento ma graduale miglioramento, mentre sono già stati sottoposti alla profilassi antibiotica i suoi 25 compagni di classe, oltre a 14 insegnanti ed ulteriori 12 persone tra famigliari ed amici. Ad ogni modo il primo cittadino segratese ha voluto rassicurare tutta la popolazione, confermando come nelle scuole cittadine non siano stati registrati casi di infezione e che l’Ats della Città Metropolitana stia monitorando la situazione, tenendosi costantemente in contatto con il Comune. 

Con il recente caso di Segrate, salgono a quattro gli episodi di sepsi meningococcica registrati dall’inizio dell’anno tra Milano e provincia, due dei quali hanno purtroppo comportato il decesso del paziente. Il primo è stato il caso della professoressa 50enne V.P., docente presso l’istituto superiore Curie Sraffa alla periferia ovest di Milano, morta presso l’ospedale milanese San Paolo a causa di una infezione da meningococco di tipo C. Stessa, drammatica sorte è toccata alla 49enne di Truccazzano C.A., impiegata in una stamperia brianzola e stimata catechista di una parrocchia cittadina, deceduta al San Raffaele per sepsi meningococcica probabilmente di tipo B. Quindi è stata la volta di una bimba romena di soli 7 mesi, ricoverata d'urgenza presso l’ospedale Buzzi di Milano ma ora in lento miglioramento, che non risulta iscritta al Servizio Sanitario Nazionale, oltre a non essere mai stata sottoposta a vaccino ed a non avere alcun medico di famiglia. Tutti questi episodi, come confermato dagli esperti, non sarebbero collegati tra loro, tuttavia Regione Lombardia vuole vederci chiaro. 

«Alla luce del nuovo caso di Segrate - ha annunciato l'assessore al Welafare, Giulio Gallera -, che segue quello delle scorse settimane che ha coinvolto due donne e una bambina, nonostante il tasso di incidenza dei casi di meningite nella nostra regione sia ancora coerente con quello degli scorsi anni, ho deciso di convocare una riunione affinché si avvii un approfondimento sul quadro epidemiologico ed eventuali azioni da adottare, con i massimi esperti di Igiene pubblica e Infettivologia. Vogliamo che i cittadini lombardi abbiano la certezza che la loro salute e incolumità è obiettivo prioritario per Regione». 

In base a quanto comunicato dall’assessore, al summit prenderanno parte Paolo Grossi, ordinario di Malattie infettive all'Università degli Studi dell'Insubria; Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene e Sanità Pubblica dell'Università di Parma e presidente uscente della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica; Gian Vincenzo Zuccotti, direttore Clinica Pediatrica, Università degli Studi di Milano - Ospedale dei Bambini Buzzi. A loro si aggiungeranno anche Francesco Auxilia, professore di Igiene Generale e Applicata, Scienze Infermieristiche e Statistica Medica dell'Università degli Studi di Milano; Giuliano Rizzardini, direttore e responsabile malattie infettive 1 dell' Ospedale Luigi Sacco - Polo Universitario e Anna Pavan, direttore dell'Ats di Pavia e esperta di Igiene.  

Alessandro Garlaschi