Segrate: deliberato il piano di riequilibrio finanziario

Con 15 voti a favore, passa in Consiglio comunale la procedura atta a risanare le casse dell’Ente, dopo la recente individuazione di alcune pesanti pendenze debitorie

Il consiglio comunale segratese

Il consiglio comunale segratese

Micheli: «Le politiche finanziarie del passato ci impongono questo passo»

Dopo il caso di San Giuliano, un altro Comune del territorio ricorre alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, atta a scongiurare il dissesto economico. Nella seduta di lunedì 13 febbraio, il Consiglio comunale di Segrate ha infatti approvato il ricorso al medesimo piano, con 15 voti favorevoli e 7 contrari. A tale atto, previsto dall’Articolo 243-bis del Testo Unico degli Enti Locali, si è arrivati a seguito di una specifica indicazione dell’Organo di Revisione dei Conti comunale. Quest’ultimo, nel verbale del 25 gennaio scorso, scriveva: «Perdurando una situazione di potenziale disequilibrio strutturale latente della situazione finanziaria del Comune, non superabile, stante l’attuale assenza di idonee risorse finanziarie, mediante adozione dei provvedimenti ordinari, sussistono le condizioni che giustificano il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale». La Ragioneria comunale, a seguito di una indagine svolta per appurare lo “stato di salute” delle casse dell’Ente, aveva infatti evidenziato la presenza di una massa passiva riferita ad esercizi pregressi pari a 2,1mln di euro. A tale cifra si sarebbe poi aggiunto un ulteriore sbilancio di parte corrente per 3,8mln di euro causato dal mancato gettito della TASI (2,6mln), azzerata in campagna elettorale nel 2015, e dal mancato gettito IMU (900mila euro), relativo ai terreni di trasformazione dopo l’annullamento del PGT 2012 da parte del TAR.  «Le politiche finanziarie del passato – sostiene il sindaco, Paolo Micheli - che ricordo abbiamo sempre combattuto in ogni modo dai banchi dell’opposizione ritenendole sbagliate e controproducenti alla lunga distanza, oggi non ci permettono soluzioni diverse da quella adottata». La delibera verrà inviata a breve alla Corte dei Conti, al Ministero dell’Interno e all’Organo di Revisione. Toccherà poi alla Giunta Comunale formulare un dettagliato Piano di riequilibrio finanziario pluriennale della durata massima di 10 anni.
Redazione Web