Spacciavano ossicodone davanti alle scuole del Sudmilano: in manette due iracheni

Si tratta di un oppiaceo molto simile alla morfina spesso prescritto ai malati terminali. La coppia individuata ed arrestata dopo un blitz in un appartamento di Segrate.

Le pastiglie di ossicodone sequestrate

Le pastiglie di ossicodone sequestrate

Le indagini scattate dalla denuncia della mamma di uno studente

I carabinieri della Compagnia di San Donato hanno interrotto i traffici illeciti di due cittadini iracheni, un 25enne e un 37enne senza precedenti penali, che avevano messo in piedi un proficuo spaccio di pastiglie di ossicodone. Questa sostanza consiste in un potente oppiaceo molto simile alla morfina che viene prescritto principalmente ai malati terminali, onde alleviare le loro sofferenze dato il suo potente effetto analgesico. In tal senso, questo farmaco può indurre un senso di ottundimento che dura fino a quattro ore e, per questo, può venire utilizzato per ricercare uno sballo momentaneo ma estremamente pericoloso, in virtù del suo alto potere di assuefazione. Le indagini dei carabinieri sono partite a seguito della denuncia della madre di uno studente 17enne che lo ha trovato in possesso di una misteriosa pastiglia. Il giovane si è giustificato col genitore spiegando che quella compressa serviva a migliorare la concentrazione, ma la donna non si è fidata delle parole del figlio ed ha chiesto aiuto ai carabinieri. Da qui sono partite le indagini dell’Arma che si sono concentrate sui principali istituti scolastici del Sudmilano, soprattutto a San Donato, San Giuliano, Peschiera e Segrate. Per circa un mese i militari in borghese hanno tenuto d’occhio i plessi scolastici, finché non sono riusciti a mettere gli occhi sui due pusher, cui si rivolgevano decine di studenti sia all’entrata che all’uscita dalle scuole per acquistare il farmaco a 30-40 euro a pastiglia. Gli uomini dell’Arma sono quindi riusciti ad individuare il covo dei due spacciatori, cioè un appartamento a Segrate, e vi hanno fatto irruzione una volta appurata all’interno la presenza di entrambi. Nell’appartamento sono stati trovati 3600euro in contanti, mentre in un box di pertinenza ben 2mila pasticche di ossicodone, celate dentro di due grosse casse per amplificare la musica. Lo spaccio di ossicodone è particolarmente diffuso tra i teenager americani, ma in Italia rappresenta invece una sostanziale novità. Per questo motivo le indagini dei carabinieri proseguiranno per scoprire quale fosse il canale di approvvigionamento da cui si rifornivano i due cittadini iracheni finiti in manette. 
Redazione Web