Uccise la sua avvocatessa a colpi di mitra a Segrate: ergastolo confermato in appello per l’assassino

L’omicidio risale al 2006. L’assassino ha agito perché si riteneva insoddisfatto di come la professionista l’aveva difeso

Tribunale

Tribunale Confermato l'ergastolo per l'assassino dell'avvocatessa di Segrate

Mercoledì 17 dicembre la Corte d’assise d’appello del tribunale di Milano ha confermato la condanna all’ergastolo per A.A., reo di aver assassinato a colpi di mitraglietta la sua avvocatessa, la 31enne M.S. L’omicidio risale all’ottobre del 2006, quando la donna venne freddata sul pianerottolo di casa sua, in via Trieste 7 a Redecesio di Segrate. A conclusione delle indagini, le forze dell’ordine avevano arrestato A.A., ex cliente della donna, accusato di aver ordito l’assassinio in complicità con L.C., pentito di ‘ndrangheta e anch’egli in precedenza assistito dall’avvocatessa. Nel luglio del 2013, al termine del processo di primo grado, i giudici avevano condannato A.A., ritenendo che l’uomo nutrisse particolare rancore nei confronti di M.S., da cui l’imputato era convinto di non essere stato difeso adeguatamente in un precedente dibattimento. A far scattare il piano omicida di A.A., avevano poi argomentato i giudici, fu al fine una parcella che l’avvocatessa aveva fatto pervenire all’uomo poco prima di essere freddata. A circa 1 anno e mezzo dal primo pronunciamento, il sostituto procuratore generale, Daniela Meliota, ha confermato la pena del carcere a vita per A.A., accogliendo le motivazioni della sentenza di primo grado e ritenendo congrua la pena inflitta.
Redazione Web