27 gennaio 2012. Per non dimenticare...

Il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberavano il campo di concentramento di Auschwitz e rivelarono al mondo l’orrore della Shoah. Quella data è oggi ricordata a livello internazionale come il “Giorno della Memoria” e con la legge 211 del 20 luglio 2000 la Repubblica Italiana ha istituzionalizzato il 27 gennaio come evento da ricordare. Il campo di sterminio di Auschwitz fu realizzato dai tedeschi nel 1940, su una caserma dell’esercito polacco.

Inizialmente viene utilizzato come campo di concentramento per prigionieri politici e in seguito si trasformò nel lager a noi tristemente conosciuto. Secondo gli storici ad Auschwitz nell’ambito della cosiddetta “Soluzione finale della questione ebraica” furono uccisi almeno 1.100.00 ebrei. Ad Auschwitz vennero deportati anche numerosi ebrei italiani (già duramente colpiti dalle leggi razziali fatte varare dal Governo fascista di Mussolini nel 1938), che partivano, stipati in carri bestiame, dal binario 21 della Stazione Centrale verso l’orrore. Noi costruiamo il nostro futuro sulle fondamenta del passato e per evitare che succedano ancora situazioni di questo genere abbiamo il diritto dovere di ricordare. Oltre mezzo secolo ci separa dagli avvenimenti degli anni ’30 e ’40 del secolo appena trascorso, il 1900; questo è stato il periodo di incubazione del male che poi si è ampiamente diffuso nel mondo. Può sembrarci un’eternità, ma ognuno ha almeno un parente, un conoscente, un nonno che c’era e ricorda. È giusto che noi serbiamo memoria di quegli eventi. L’orrore per quanto avvenuto durante la seconda guerra mondiale fu alla base della fondazione di una Europa incentrata sui valori del rispetto dei diritti umani e della dignità di ogni persona. E proprio partendo dalla cesura storica che la Shoah rappresenta, fu promulgata nel 1948 dalle Nazioni Unite la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il cui primo articolo: Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali, in dignità e diritti, ne è il significativo fondamento. Il Giorno della Memoria, che è stato istituito con una Legge dello Stato che coinvolge il mondo della scuola, deve servire a stimolare nei giovani gli anticorpi contro il pregiudizio, a diffondere una cultura dell’accoglienza, del rispetto delle diversità. Per mantenere viva nella nostra memoria è opportuno un impegno concreto da parte delle istituzioni che organizzino delle iniziative perché la memoria collettiva dello sterminio venga ricordata a monito per le future generazioni. Questa giornata deve servire anche come riflessione e argomento di dibattito sui temi dei diritti umani che riguardano qualsiasi popolazione della terra indipendentemente da razza, religione e posizione geografica.

Moreno Mazzola

 

"È quasi un miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte e della miseria, della confusione. Vedo il mondo maturarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l'avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l'ordine, la pace e la serenità. Intanto debbo conservare intatti i miei ideali; verrà un tempo in cui forse saranno ancora attuabili." (Dal Diario di Anna Frank, 15 luglio 1944)