Addio, Lucio Dalla! Interprete delle emozioni di tutta l’Italia

Un infarto gli ha precluso l’opportunità di continuare a regalarci emozioni, di scrivere canzoni o poesie come solo lui sapeva fare. Era un po’ tutto Lucio Dalla: cantautore, musicista, poeta, attore e regista. Un elemento fuori dagli schemi, simbolo dell’Italia un po’ stravagante, in grado di cambiare il volto di un programma televisivo con una semplice apparizione o di far esaltare il pubblico con delle semplici note durante un suo concerto. Nato a Bologna il 4 marzo 1943 (celeberrima la sua omonima canzone, che gli valse il terzo posto assoluto proprio sul palco dell'Ariston nel 1971), Lucio ha sfiorato i 50 anni di carriera artistica. Il suo apparire a Sanremo assume, oggi, una valenza particolarmente simbolica, manifestazione a cui i cantautori hanno sempre guardato con diffidenza. Il suo salire sul podio per assumere la direzione dell'orchestra durante il brano di Pierdavide Carone Nanì, di cui era autore, sorridendo a favore della telecamera, appare come l'inconsapevole saluto di un artista indimenticabile ai milioni di telespettatori. Lucio Dalla, di lui racconteranno tanto i luoghi della nascita e della morte. Bologna e Montreux, sintesi estrema dell'amore di Lucio per il jazz. La Bologna delle cantine fumose, culla di tanto jazz italiano, una città dove sperimentare musica era un comportamento assolutamente normale e non a caso i principali cantautori, o cantastorie, italiani hanno germogliato in quell’ambiente fecondo. La svizzera Montreux, capitale europea delle "blue notes", sede di uno dei più celebrati festival internazionali dedicati al genere. Simboli nobili e perfetti, Bologna e Montreux, per inquadrare come in due parentesi il viaggio sulla terra di un artista destinato a non farsi inquadrare negli schemi troppo rigidi della canzone, pronto a improvvisare e a sperimentare, a cambiar pelle, da semplice a sofisticato, a divertire e soprattutto a sorprendere. Lucio Dalla ha caratterizzato la musica italiana degli ultimi 50 anni, probabilmente nessuno come lui ha saputo interpretare i momenti e le situazioni vissute dalla popolazione italiana, mutuandoli in stupende canzoni. Oggi non solo la musica italiana è orfana ma sono soprattutto orfani i suoi fan, gli amanti della sua musica, che non potranno più sorprendersi delle sue canzoni, del suo modo di mettere in versi e musica la vita quotidiana.