Amministrative: flop del Movimento 5 Stelle e rafforzamento del Governo delle larghe intese, ma c'è ancora tanto lavoro da fare

È necessario fare una premessa doverosa, le elezioni amministrative hanno dinamiche diverse rispetto alle politiche in quanto ci si basa di più sulla persona e quindi bisogna porre attenzione alla trasposizione dei voti amministrativi a livello nazionale; però la tendenza all’estensione è aumentata infatti per scegliere il sindaco in 563 Comuni, ha votato circa il 62% degli aventi diritto, quasi 15 punti in meno rispetto alla precedente tornata elettorale.

In queste elezioni è prevalsa la proposta politica del Pd mentre deve fare autocritica il Movimento 5 Stelle. Malgrado le “cassandre grilline”, il risultato premia la governabilità e a Siena il voto non è stato influenzato dallo scandalo MPS. Il Movimento 5 stelle ha sicuramente pagato a livello di voti l’assenza di una politica di cambiamento per la quale aveva ricevuto consensi nelle ultime politiche, l’immobilismo, le polemiche contro i giornalisti e i media in generale, le contraddizioni sulla diaria parlamentare hanno evidentemente creato malumori in quell’elettorato recentemente acquisito. La protesta paga sino a quando non sei chiamato a convertirla in proposta; se ciò non avviene, inevitabilmente si paga a livello elettorale e sicuramente non hanno pagato gli strilli di Beppe Grillo, quel continuo urlare che son tutti ladri ma ha influito anche l’incapacità nel M5S a prendere decisioni politiche, a fare scelte. Il voto sicuramente rafforza il governo delle larghe intese, vorrei però sottolineare che il governo deve andare avanti con la sua politica di rilancio indipendentemente dall’attuale risultato elettorale. A questo proposito sarebbe preferibile che l’analisi sulla revisione dell’Imu portasse a un risultato diverso da quello sinora prospettato, sarebbe opportuno che l’Imu venga mantenuta per quelle famiglie che hanno un livello di reddito medio alto e invece si abolisca l’aumento di un punto percentuale dell’IVA che andrebbe indiscriminatamente a colpire tutti. Dopo la fine del secondo turno bisogna mettere da parte le contese e lavorare tutti insieme al fine di risanare il paese perché l’Italia ha perso 8 punti di Pil in cinque anni, ha un tasso di disoccupazione giovanile attorno al 40%, ha un’imposizione tra le più alte in Europa, un livello di servizi molto basso e un costo del lavoro elevato. Un clima di contrapposizione tra le forze politiche, o minacce legate al destino del governo, non aiutano ad attivare una politica di crescita necessaria per uscire dall’attuale stagnazione economica.
Viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non abbiamo tutti lo stesso orizzonte - Konrad Adenauer
Moreno Mazzola
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