Bank Wars, l'ex Ministro Maria Elena Boschi e gli intrecci fra Pd, Consob e Banca d'Italia |Video|

L’opinione di Giulio Carnevale: la deriva dei renziani fra populismo, maschilismo e conflitto di interesse

Maria Elena Boschi

Maria Elena Boschi

Renzi, Lotti, Boschi, i tre moschettieri in difesa delle proprie famiglie

In molti accusano Marco Travaglio di essere un giornalista populista, usando il termine in modo dispregiativo. “Populista” è colui che appartiene un movimento politico-culturale moderno di tendenza o d'ispirazione popolare, per cui per me è un complimento, io mi sento populista e almeno in questa vicenda solidarizzo con Marco Travaglio. Nel recente faccia a faccia su La7, fra l’ex Ministro Boschi e il giornalista Travaglio è emerso il basso spessore della dirigente del Partito Democratico. Contro le accuse di Marco Travaglio, «aver mentito sulle dichiarazioni rilasciate alla Commissione Parlamentare sulla vicenda di Banca Etruria, e di aver avuto un chiaro conflitto di interessi», l’ex Ministro Maria Elena Boschi non ha trovato di meglio che giocarsi la carta dell’accanimento sessista, accusando Travaglio di “maschilismo”. 

Il duello Travaglio-Boschi

Maria Elena Boschi ha accusato il direttore de Il Fatto Quotidiano  di esercitare una critica feroce nei suoi confronti solo perché è donna.  Uno squallido e scordinato  tentativo per distogliere l’attenzione sul presunto interessamento istituzionale alla Banca Etruria denunciato da Marco Travaglio nel suo intervento: «il padre era Consigliere di Amministrazione e il fratello era dirigente di Banca Etruria». Quello che più fa indispettire, è che l’ex Ministro Boschi ha la faccia tosta di andare in tv e sostenere, di non aver mai interferito. Siamo in una nazione dove non si può partecipare ai concorsi a premi indetti dalle aziende se sei parente fino al terzo grado di un dipendente o collaboratore della azienda stessa, e per Maria Elena Boschi è normale incontrare il Presidente della Consob che è di nomina governativa. Proprio lei, un Ministro della Repubblica,  che nelle sue deleghe, niente ha a che fare con i temi finanziari, incontra il Presidente di un “authority” bancaria indipendente quando Banca Etruria (istituto di credito nel quale il Padre era vicepresidente e il fratello dirigente), sta per fondersi con la Popolare di Vicenza. E se tutto questo non è sufficiente per denunciare il conflitto di interessi, basterebbe la vicenda denunciata dal Consigliere della regione toscana Giovanni Donzelli per pesare le abitudini famigliari delle famiglie renziane, i  Boschi lo sono dalla prima ora . È stato proprio l’esponente di Fratelli d’Italia a portare alla luce un prestito non onorato, erogato ad una azienda gestita da Tiziano Renzi padre di Matteo Renzi, emesso dal Credito Cooperativo di Pontassieve a firma Marco Lotti, padre del Ministro Luca Lotti , garantito da Fidi Toscana Srl, una società di Regione Toscana com 350.000 Euro di fideiussione.  Solo in seguito alla denuncia di Donzelli la Regione ha avviato la procedura per il recupero del Credito. Renzi, Lotti, Boschi, i tre moschettieri in difesa delle proprie famiglie sembra abbiano una tradizione di lungo corso e non si capisce per che motivo Fidi Toscana doveva garantire il prestito. Per questi motivi, le Commissioni parlamentari potranno anche scagionare Maria Elena Boschi, potranno anche non provare i coinvolgimento dei tre moschettieri con le "war banks". Ma le responsabilità politiche di tutta questa vicenda sono chiare e evidenti, Maria Elena Boschi, Matteo Renzi e Luca Lotti, non hanno più la fiducia degli italiani e se i democratici non ne prenderanno atto nel prossimo anno, il Pd rischia di scomparire schiacciato dalla deriva renziana. 
Giulio Carnevale 

La denuncia di Donzelli: il Prestito garantito dalla Regione Toscana