Strage di Nizza, la fine del motto “Liberté, Égalité, Fraternité”

La Festa Nazionale del 14 luglio si tinge di sangue con un attentato nel centro di Nizza, il motto della Repubblica Francese ormai si sta sgretolando sotto gli ennesimi colpi di Kalashnikov

Hanno voluto colpire al cuore dell'unità francese

In Francia il 14 luglio è Festa Nazionale, è il giorno della ricorrenza della Presa della Bastiglia, un evento che cambiò la storia in quel lontano 1789. Allora nacque l’idea di una Nazione intesa come un ambito di universali diritti umani di cittadinanza, professando tre principi fondamentali “Liberté, Égalité, Fraternité”, divenuto poi motto nazionale della Repubblica Francese fino ai giorni nostri. Le persone che si trovavano sul lungomare di Nizza festeggiavano il 14 luglio insieme a tutto ciò che rappresenta, ma più di 80 di loro non torneranno più a casa. Hanno voluto colpire al cuore dell’unità francese, in modo programmato e meschino. A causa del susseguirsi di eventi tragici che hanno colpito la Nazione, due parole di quel motto si stanno così lentamente sgretolando, mentre la fratellanza tra francesi va intensificandosi. 

Si sta perdendo il concetto di libertà, perché viviamo in un mondo dove Paesi come Belgio e Francia hanno il famoso “punto esclamativo” sul sito della Farnesina che ne fa luoghi ad alto rischio, dove se ti trovi in un bar, fuori dallo stadio, in un supermercato, in aeroporto o lungo la spiaggia, potresti ricevere una scarica di kalashnikov, o assistere all'esplosione di un kamikaze. Unitamente cade anche l’uguaglianza, perché la storia che vede tutti gli uomini uguali pare quasi una leggenda che si tramanda nei secoli, ma che non troverà mai fondamento. Il confine tra “buoni” e “cattivi” è sempre stato molto labile, ma in questo caso no. Perché chi professa la violenza sarà sempre nel torto, meritando di essere immerso nel primo girone del settimo cerchio infernale di Dante. Perché pensare di avere qualcosa in comune con delle bestie folli omicide che vivono con l’obiettivo di uccidere persone disarmate e indifese, sparando indistintamente su donne e bambini, allo scopo di provocare il diffondersi della paura, no, questo è impossibile, inconcepibile ed esecrabile. 


Stefania Accosa