Dubbi pre-elettorali? Valutiamo il trascorso e l'operato di un politico ma soprattutto il valore che ha dato alle sue parole

All’inizio di gennaio Berlusconi affermò che nel suo Milan mele marce come Balotelli non erano ammesse; la conseguenza di tale affermazione è stata la firma del contratto tra Balotelli e il Milan. Perché riprendo questa affermazione? Non perché io sono un interista e quindi un antimilanista, ma perché l’affermazione è stata fatta da un politico che dovrebbe avere una sua valenza.

Rotondi, altro politico che gravita nel Centrodestra, affermò che le parole di un politico hanno valore nel momento in cui sono dette. A questo punto in piena campagna elettorale io mi chiedo quanto valgono le promesse fatte, con quale criterio esse vengano fatte, e un dubbio mi coglie: non è che essendo in piena clima carnevalesco la promessa segue il percorso che a Carnevale ogni scherzo vale? In una società dove tutto passa in fretta e tutto viene centrifugato, anche la parola ha perso il suo valore come un comunissimo fazzoletto usa e getta.
Parlare, parlare, parlare; una delle cose di cui dobbiamo avere consapevolezza è che quando comunichiamo un messaggio dobbiamo sempre tenere presente che lo facciamo in un determinato contesto che potrebbe anche essere una situazione esterna al soggetto con il quale si comunica ma anche una dimensione culturale nella quale si inserisce il messaggio comunicato e lo indirizziamo a uno o più individui terzi che a loro volta potrebbero avere un bagaglio culturale e interpretativo differente dal nostro.
La naturale conseguenza è che il significato della comunicazione può subire alterazioni o interpretazioni; è comunque vero che, se il messaggio che vogliamo comunicare ha per noi una valenza importante, le occasioni per verificarne la corretta comprensione probabilmente non mancherebbero. Molto spesso si parla solo per parlare, si prendono impegni che non si portano a compimento e non si comunicano neanche i motivi del perché un impegno preso non giunge a fine. Ne consegue che alle parole manca la consequenzialità dei fatti, manca l’esempio che traduce in operatività il parlare.
Allora quando ci troveremo in quella cabina scura con la scheda davanti, assillati dai dubbi riguardo a chi dare il voto, concentriamoci; valutiamo l’operato delle persone, valutiamone il trascorso e il mantenimento degli impegni presi, la coerenza rispetto alle azioni del passato e se ha anteposto l’interesse del paese al proprio. In una situazione come quella attuale non ci è più consentito sbagliare. Il populismo, la demagogia sono comportamenti del passato, che in passato hanno creato danni portandoci alla situazione attuale e che il futuro non può sopportare. Valutate opportunamente. E, soprattutto, votate. 
L'onestà è la miglior politica - Miguel de Cervantes
Moreno Mazzola