Emergenza profughi, un Governo incapace di reagire

Un altro fiume di soldi in arrivo per i soliti faccendieri ma nessuna buona prospettiva per il futuro

Giulio Carnevale

Giulio Carnevale

Il Governo che è incapace di reagire alla emergenza profughi, ha in Renzi e Alfano una coppia tragicomica. L’Europa ha preso in giro l’Italia, perfino nel non fissare d’urgenza il Consiglio dei Ministri degli esteri. Il sì di lunedì 22 giugno dell'Unione europea a presentare un ipotesi di ricollocazione di 40 mila migranti è ancora solo una bozza e comunque anche se confermata, sarà un palliativo che lascerà all’Italia tutto il gravame dell’emergenza. L'accordo sui rifugiati "in chiara necessità di protezione internazionale" da Italia e Grecia contenuta nella prima stesura del documento di conclusioni del vertice di giovedì e venerdì, appare ancora una volta una presa in giro. Secondo la bozza "Entro fine luglio" gli Stati membri dovranno accordarsi sul meccanismo di distribuzione "temporaneo ed eccezionale". Si prevede che i Paesi in prima linea, a partire dall'Italia, avranno diritto a "immediata fornitura di assistenza finanziaria rafforzata". Ma rimane invariato l’accordo di Dublino: chi dovrà analizzare le richieste di asilo è solo lo stato dove per prima arrivano i profughi. Insomma un altro fiume di soldi per fronteggiare l’emergenza, in arrivo dagli stati membri, che non ne vogliono sapere di quote di ridistribuzione obbligatorie e che comunque anche per quelle facoltative vogliono l’ultima parola. Un altro colossale affare per i faccendieri nostrani. Renzi e Alfano hanno di proposito inaugurato la stagione delle “porte aperte a tutti”. Grazie a  Mare Nostrum prima e Triton poi, che imponeva alla nostra Marina di andare a prendere gli immigrati vicino alle coste libiche per poi portarli in Italia senza differenziare i clandestini dai  profughi, senza le minime misure di sicurezza, centinaia di migliaia di disperati circolano liberamente in Italia e non sappiamo neanche chi sono. Secondo gli osservatori internazionali siamo solo all’inizio di una tragedia dalle immani proporzioni che sta montando giorno dopo giorni; alla quale va trovata una soluzione al più presto. 
Oggi assistiamo al paradosso che Renzi si stupisce che gli altri Governi europei non vogliono condividere questa follia che ha messo in piedi in combutta con Alfano.
La missione  EuNavFor autorizzata dall’ Unione Europea è veramente poca cosa, si limita al pattugliamento dell’area marittima interessata ma al contrario delle intenzioni annunciate senza una risoluzione dell’Onu, i mezzi militari coinvolti, non potranno colpire una sola barca in territorio libico. Il Governo dovrebbe richiedere e pretendere il sostegno internazionale dell’Onu e della Comunità europea per tutt’altro: una missione militare internazionale “vera” per controllare i porti e le coste della Libia e fermare le carrette della morte, avendo l’autorità di distruggerle sul territorio libico; l’apertura di campi profughi in Africa dove esaminare le richieste di asilo e la distribuzione di chi ha diritto alla protezione internazionale nei 28 Stati dell’Ue.