Il “quorum” , è un freno alla democrazia diretta. Chi vota ha sempre ragione!

Al referendum affluenza ferma al 32%. , Hanno votato circa 15 milioni degli aventi diritto.

Enrico De Nicola

Enrico De Nicola Eletto con 396 voti su 501, De Nicola assunse successivamente il titolo di Presidente della Repubblica

Oggi i partiti non sono più rappresentativi come nel secolo scorso

Gli italiani sono stati chiamati ad esprimersi sulla durata delle concessioni già in atto per le piattaforme petrolifere entro le 12 miglia, attraverso un referendum abrogativo. Urne chiuse alle ore 23 di domenica 17 aprile. Al referendum, hanno votato circa 15 milioni degli aventi diritto. Non abbastanza per raggiungere il quorum, ma la politica non può ignorarli.  Nonostante questa consultazione fosse stata promossa da 9 regioni italiane, l’affluenza si è fermata al 32%. Lo strumento di democrazia diretta per eccellenza si scontra nuovamente contro l’astensionismo. I nostri padri legislatori hanno inserito il quorum del 50%+1 degli aventi diritto al voto in un momento storico dove i partiti erano rappresentativi di un’Italia uscita con le ossa rotte dal ventennio fascista e ancora prima dalla reggenza di Casa Savoia.  Dalla seconda meta del  20° secolo, la democrazia per “delega” è stata la regola e ha portato i vari movimenti politici a essere legittimati da un enorme e tenace consenso. Se ad un referendum non si fosse raggiunto il “quorum”, la questione avrebbe potuto essere affrontata con i normali strumenti legislativi propri del Parlamento, nel quale gli elettori avevano eletto i loro rappresentanti . La stagione dei grandi movimenti popolari e proletari, nati a cavallo fra l’Ottocento e il Novecento oggi è svanita. Oggi i partiti non sono più rappresentativi come nel secolo scorso. La voglia di democrazia diretta, testimoniata dall’enorme consenso popolare che il Movimento 5 Stelle ha riscosso in questi ultimi anni, è la prova. Tanto che anche nei partiti più conservatori ci sono diverse correnti che auspicano un cambio di rotta, rispetto al passato. Quindi il vero problema è se sia o meno opportuno abolire il “quorum” nei quesiti referendari, per permettere agli elettori di esercitare una democrazia diretta sulle scelte importanti.  E se ad un referendum votassero ancora solo il 32% degli italiani, pazienza. Nonostante il parere di Renzi, non abituato alle consultazioni elettorali, chi vota ha sempre ragione.
Giulio Carnevale