Italiani atipici: Roberto Donadoni e lo spessore della dignità

Nell'Italietta delle solite cose, accade per fortuna ogni tanto qualcosa di piacevolmente insolito. Ad esempio, il Parma che batte la Juventus

Davide Zanardi

Davide Zanardi Editorialista

Certo, non è un evento che cambierà il mondo. Forse agli stessi tifosi delle due squadre la cosa interessa relativamente. La Juve ha già una discreta sicurezza di vincere il suo quarto campionato consecutivo. Il Parma ha una discreta sicurezza di retrocedere e di fallire, visto che gli organi di giustizia hanno già decretato la bancarotta del club. Ma proprio alla luce di un simile contesto, l'1 a 0 con cui Davide ha messo al tappeto Golia assume un significato curioso.
Il Parma, in questo momento, sta alla Juventus come il cassaintegrato sta al super manager: senza soldi, senza sponsor, senza nemmeno le attrezzature da palestra, pignorate per pagare l'infinitesima parte di un debito accumulato dai faccendieri che hanno gestito la società negli ultimi anni. Insomma, fin qui una tipica storia italiana. E poi invece arriva improvviso questo episodio così poco italiano, in cui i falliti si prendono la rivincita sui pluricampioni.

Se c'è un personaggio simbolo di questo strano intreccio, il suo nome é senz'altro quello di Roberto Donadoni. Bergamasco, ai tempi calciatore, nella fattispecie ala tornante. Tra i miglior di ogni epoca. Ora che ha ha cambiato ruolo ed è passato a lavorare dal terreno di gioco alla panchina, Donadoni è rimasto il fuoriclasse silenzioso che era prima. Anche in un'annata da incubo, con la squadra letteralmente allo sbando per via dei guai societari, non ha cambiato di una virgola la sua sostanza e la sua etica: profilo basso, poche parole, pochi commenti, tutti i giorni in campo ad allenare. Senza stipendio e con sempre meno giocatori presenti. In campo anche quando la finanza gli ha portato via le panchine. O quando, con la sua carta di credito, ha saldato di persona il debito accumulato dalla società con una farmacia locale.
Strana l'Italia, dove personaggi come Donadoni raramente fanno notizia. Troppo controcorrente, troppo anomali in un contesto dove vige quasi sempre la legge del più furbo, o peggio ancora, del più delinquente. Eppure, è anche dalle piccole storie come quella del Parma Calcio che arrivano gli stimoli a guardare la realtà da una diversa prospettiva. Dove la dignità ha finalmente il valore che si merita.