La vergognosa strumentalizzazione delle quattro atlete italiane che hanno vinto una medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona

La sinistra dei salotti non sa più che pesci prendere per contrastare l’ascesa del Ministro degli Interni e allora gioca la carta del presunto“razzismo”

La quattro atlete vincenti

La quattro atlete vincenti da sinistra: Raphaela Boaheng Luduko, Maria Benedicta Chigbolu, Libania Grenot, Ayomide Folorunso

Contro Salvini vale tutto. Questo è il pensiero partorito dai salotti buoni della sinistra. E allora la vittoria delle atlete italiane arrivate prime nella staffetta 4x400 nel giorno del raduno di Pontida diventa un tormentone di cattivo gusto rilanciato dai social e da chi ancora si ostina a  far passare le posizioni di Salvini sull’accoglienza indiscriminata come razzismo. Si perché i geni dell’esercito Anti-Salvini per aver gioco facile hanno sfruttato ignobilmente la foto delle quattro ragazze italiane vincitrici della staffetta 4x400 ai Giochi del Mediterraneo solo perché hanno la pelle nera. Tentando di far passare la tesi che Salvini odia chi ha la pelle nera. Squallido, proprio perché l’esponente della Lega che a molti fa vanire il mal di stomaco per le sue rigide posizioni sull’accoglienza, non ha mai fatto questione di pelle. Lo dimostra anche Toni Iwobi primo eletto afro-italiano al Senato della repubblica nelle liste della Lega. Il giochino “scemo” è stato rilanciato anche da chi non mi sarei mai aspettato semplificasse in un’equazione dal risultato impossibile SALVINI=RAZZISTA,  la complessa vicenda che ha lasciato l’Italia sola ad accogliere i migranti mentre il resto d’Europa non vuole prendersi neanche la quota di profughi e rifugiati che gli aspetterebbe. Conosciamo bene queste quattro ragazze italiane strumentalizzate vergognosamente per tentare di accreditare le proprie tesi politiche, solo perché non hanno la pelle chiara. Raphaela Boaheng Luduko (la prima da sinistra nella foto) è nata ad Aversa nel 1994, ma la sua famiglia è originaria del Sudan immigrata regolarmente in Italia. È un soldato dell’esercito Italiano che dal 2015 si allena con Marta Oliva alla Cecchignola, nel centro sportivo dell’Esercito. Studia scienze motorie ma ha frequentato l’istituto d’arte, conservando la passione per disegno e foto.
Maria Benedicta Chigbolu (la seconda da sinistra nella foto), soldato dell’Esercito Italiano, è nata a Roma nel 1989 da mamma italiana e papà nigeriano, è italiana dalla nascita. L'atleta è anche «nipote d’arte», il nonno Julius è stato una celebrità in Nigeria nel salto in alto. Anche lei, come la Grenot, ha partecipato ai Giochi di Rio.
La più famosa è Libania Grenot (la terza da sinistra nella foto), nata nel 1983 a Santiago di Cuba  e cittadina italiana dal 2008, in seguito al matrimonio nel 2006. Ha anche partecipato ai Giochi di Rio, nel 2016.
Ayomide Folorunso (la quarta da sinistra nella foto) è la più giovane: di origini nigeriane, è nata nel 1996 e vive in Italia dal 2004, figlia di immigrati regolari. All’età di 18 anni come è previsto dalla Legge Italiana è diventata Cittadina Italiana. È stata Semifinalista ai Giochi di Rio. Quattro atlete italiane, che hanno scelto di essere italiane, rispettano la legge italiana, abbracciano la nostra cultura senza dimenticare quella natale, uno splendido esempio di integrazione e accoglienza. Due di loro addirittura difendono i nostri confini nell’esercito. Il colore della pelle non conta, l’Italia a chi la ama è quello che conta con buona pace delle polemiche sull'IUS SOLI. Sarebbe ora che la si piantasse con le fake news di cattivo gusto e si badasse al sodo, gli Italiani lo hanno chiesto alle ultime elezioni.

Giulio Carnevale