L’instabilità della primavera non fa bene alla psiche

Il passaggio dal clima invernale a quello primaverile non avviene quasi mai in maniera graduale quanto, piuttosto, attraverso bruschi strappi da un giorno all’altro, o addirittura nell’ambito della medesima giornata, e scanditi da cambiamenti repentini soprattutto nella temperatura e nella pressione dell’aria. Di conseguenza, è naturale aspettarsi che l’organismo, nell’affannosa rincorsa per adattarsi e inseguire i ritmi molto veloci di mutamento di umore del tempo, venga sottoposto ad un forte stress psicofisico.

Ad esempio, di fronte ad a 6-7 giorni consecutivi, caldi e assolati, il fisico viene invitato ad adeguare le proprie attività metaboliche come se dovesse affrontare l’imminente arrivo dell’estate. Ma se poi interviene un improvviso, seppure temporaneo, ritorno a condizioni quasi invernali – un evento abbastanza frequente in questa stagione – il nostro equilibrio psicofisico viene messo a dura prova.
Infatti, così come le piante, ingannate dalle miti temperature, avevano iniziato a schiudere le loro gemme, anche il nostro organismo, avendo “fiutato” – ahimè, erroneamente – l’arrivo della primavera, aveva messo in moto una serie di processi per produrre la qualità e quantità di ormoni necessari per risvegliare i sensi e per dare una sferzata di energia a tutte le principali funzioni vitali. Ma il brusco balzo all’indietro della colonnina di mercurio viene interpretato come un segnale di verso opposto tanto che viene impartito al sistema che regola la produzione ormonale l’ordine di invertire bruscamente rotta.
Come dire: “Alto là, ti sei sbagliato, sei ancora in inverno, stai calmo!”. Facile è immaginare lo scompiglio e la confusione che in questi casi regnano nelle ghiandole che dovrebbero decidere se preparasi alla primavera o all’inverno. Ed ecco allora tutta una serie di piccoli disturbi psichici come nervosismo, insonnia e depressione fino a sconfinare, talvolta, in malesseri psicosomatici come ulcere gastriche, gastriti duodenali e “mal di pancia” (coliti spastiche o colon irritabile).