“Maledetto Natale”: perché per qualcuno è diventato un incubo?

“Ogni maledetto Natale” è il titolo di un film uscito in questi giorni nelle nostre sale cinematografiche. È il solito cine-panettone stagionale confezionato esclusivamente per fare cassa e per guadagnarsi una facile, superficiale e direi anche sciocca, notorietà.

Che tristezza sapere che per qualcuno il Natale è diventato un incubo, vissuto come un tragico e doloroso problema, un momento fastidioso da subire con fatica e sopportazione. Ma quale Natale conoscono e pensano i nostri arguti e dissacratori registi? È quello da loro rappresentato il Natale che dovremmo celebrare? Certamente il Natale con il tempo si è rivestito di una abnorme sovrastruttura imposta dalla società dei consumi, passivamente assorbita dalla superficialità religiosa dominante e veicolata in modo spesso irresponsabile e insipiente anche dai credenti, siano essi laici che religiosi. Al mistero della incarnazione di Dio sì è sostituito un generico e dolciastro sentimento spacciato per amore che troppo spesso non nasce dall’interno dei nostri cuori, da un profondo convincimento religioso ma viene imposto dall’esterno, dalla consuetudine, dal folclore, dalla tradizione. Ma il vero Natale è ben altra cosa. Il vero Natale è gioia e felicità; momento magico di un Altro Amore, diverso dagli stereotipi forzati di una imperante e superficiale sub-cultura. Il Natale è benevolenza, accoglienza e riconciliazione. È qualcosa che ti cambia concretamente e radicalmente la vita. Ma, attenzione, questo a condizione che tutto scaturisca da una intelligente e fondata maturità di fede e non da un semplice, facile e retorico momento di buonismo a buon mercato.
Il Natale è la gioia che scaturisce dall’aver compreso che siamo oggetto di un indispensabile e meraviglioso regalo: quello di essere stati perdonati, riconciliati con Dio, elevati alla dignità dei figli di Dio. Gesù Bambino è il preziosissimo e unico vero regalo di cui abbiamo bisogno, e questo regalo è per tutti, è identico per tutti.
Se non comprendiamo questa verità, se non celebriamo questo evento per quello che è realmente, se il Natale è solo occasione di mondanità sociale e familiare, allora sì che può facilmente diventare tragico e trasformarsi in un vero incubo annuale: perché non ci si può obbligare ad essere buoni a tutti i costi, non possiamo imporci di diventare benevoli e misericordiosi solo per una sparuta manciata di ore.
Possiamo, invece, se ancora non lo abbiamo radicato nel cuore, desiderare un Natale vero, autentico e implorarlo da Gesù Bambino come un dono, il vero, unico dono di cui abbiamo veramente bisogno.
È questo il mio augurio di Natale per tutti voi. Auguri sinceri da fra Giuseppe.

Padre Giuseppe Paparone