Peschiera, la “commedia” della crisi di governo, una fiaba finita sul palcoscenico di Xfactor

Gli equivoci mai chiariti in questi quasi sette anni dalla rovinosa fine della giunta di centro-sinistra dell’allora sindaco Francesco Tabacchi

Cesare Mannucci

Cesare Mannucci

“Burattino ma senza fili”

“Quanta fretta ma dove corri dove vai, se ci ascolti per un momento capirai, lui è il gatto ed io la volpe stiamo in società di noi ti puoi fidar…..noi scopriamo talenti e non sbagliamo mai, noi sapremo sfruttare le tue qualità, dacci solo quattro monete e ti iscriviamo al concorso per la celebrità…Non vedi che è un vero affare, non perdere l’occasione, non capita tutti i giorni di avere due consulenti, due impresari che si fanno in quattro per te!”
Chissà se 40 anni fa Edoardo Bennato quando scrisse questo suo successo avrebbe mai pensato che l’album “Burattino ma senza fili” potesse adattarsi perfettamente allo scenario politico peschierese. Personaggi ed interpreti: Pinocchio (Luca Zambon), Gatto ( Silvio Chiapella), Volpe (Cesare Cerea) e per ora fermiamoci qui. Perché per i due “saggi” personaggi usciti dalla penna di Collodi si intrecciano anche con la trama e il profilo dei personaggi di quel gran film di scuola italiana e diretto da Ettore Scola “C’eravamo tanto amati”. Già perché a Peschiera, fiaba e commedia anni Settanta si intrecciano a filo doppio. In queste righe non ci vogliamo occupare dell’ultima ora e del possibile epilogo della crisi strisciante che da diversi mesi serpeggia all’interno della maggioranza del sindaco Zambon, quanto invece sugli equivoci mai chiariti in questi quasi sette anni dalla rovinosa fine della giunta di centro-sinistra dell’allora sindaco Francesco Tabacchi e la rinascita dell’”impresa politica a conduzione familiare” Cerea-Chiapella che dopo anni di feroci polemiche si ricompatta in comune con figli consiglieri comunali e mogli neoassessori. In tutta questa vicenda (che francamente sembra appassionare poco i cittadini di Peschiera) infatti, i due saggi (già vicesindaco e già assessore all’Urbanistica) non hanno mai chiarito sino in fondo quali furono i reali motivi di contrasto che non solo fecero cadere Tabacchi, ma che spezzarono in due tronconi il neonato PD dando vita alla lista civica Base Democratica, che portò alla vittoria del centro-destra di Antonio Falletta.L’anno scorso, folgorati sulla via di Damasco (senza dire nulla del perché della precedente rottura e della ritrovata conciliazione) si unirono come “padri nobili” della politica per il lancio sul palcoscenico di “Xfactor” della giovane promessa Luca Zambon. E’ vero che i panni sporchi si lavano in casa (retaggi che vengono dalla scuola politica tanto cara ai nostalgici di Togliatti e Berlinguer), ma visto e considerato che il nuovo PD ama tanto aprirsi alla società civile forse qualche chiarimento poteva essere dato anche se a onor del vero la magistratura milanese fatica a capire molto sui riti e sulle tradizioni amministrative della città di San Carlo Borromeo. To be continued

1 commenti

Anna Maria Zanaga :
Noi nasciamo esseri di luce pieni di potente energia. Successivamente veniamo indottrinati, corrotti e irrigiditi tanto da divenire lignei come burattini. Dovrebbe intervenire poi in noi la necessità incombente di fare un percorso di consapevolezza che possa riportarci ad essere davvero umani. Questa la metafora esoterica della fiaba di Pinocchio. Un invito a fare un percorso alchemico di trasmutazione. Un invito rivolto a tutti. | giovedì 24 settembre 2015 12:00 Rispondi