Ripensare al Centrosinistra partendo dal basso

Il Centrosinistra può affrontare questa sfida in modo costruttivo o con una deriva che difficilmente potrebbe arrestare la richiesta di cambiamento, vivendo non da protagonista il contesto attuale e correndo il rischio di subire un’involuzione del progetto politico alla base della nascita del Pd. Oggi la domanda di cambiamento e rinnovamento della classe politica si coniuga con una grande domanda di partecipazione, a cui sembra dare risposta solo il Movimento 5 Stelle. Se questo è il fulcro della questione, bisogna ripensare il modello delle alleanze e il modo di stare insieme delle forze politiche. Il Pd nacque con lo scopo di creare un soggetto politico nuovo, capace di raccogliere attorno al progetto le istanze e le risorse migliori del riformismo italiano e le istanze di cambiamento che provenivano dalla società civile. Il Pd dovrebbe promuovere laboratori nei contesti locali, confrontandosi con tutte quelle realtà come le associazioni, i movimenti, Sel, Rifondazione, Idv e proporre un modo nuovo di presentarsi all’elettorato. Alle elezioni bisognerebbe avere la capacità di superare la sindrome dell’Unione e dell’eccessivo numero di forze che compongono le alleanze, presentando una lista unica con le migliori risorse e competenze delle varie forze, con una cessione di sovranità da parte delle forze politiche all’interesse dell’alleanza, privilegiando quindi il quadro generale piuttosto che il singolo particolare e superando nei fatti l’eccessiva litigiosità che ha caratterizzato in passato simili alleanze. Questo processo, se mai si avrà la capacità e l’interesse di farlo, non presuppone che il Pd debba inglobare tutto e tutti sull’altare del proprio consenso elettorale, ma vuol dire che chi partecipa ha pari dignità degli altri; per fare ciò però bisogna partire da lontano e dal basso. Tutto questo non deve essere vissuto come una proposta verticistica che parte dall’alto delle segreterie perché per rinnovare bisogna avere la capacità di mettersi in discussione, sennò si è destinati a sopravvivere senza avere la possibilità di incidere sui processi di cambiamento.

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"Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere" - Mahatma Gandhi