Motomondiale, la Ducati si ritrova: «Non ci importa degli altri, siamo qui per migliorarci»

Cultori della Ducati, parliamone in tv. Il canale 208 di Sky dedica alla scuderia rossa tutta l’attenzione di un Motomondiale che riparte con le carte in regola. La nuova squadra di Gigi Dall’Igna, progettista Ducati, è positiva sul risultato dei test. «Competere in gara però è tutt’altra cosa» avverte Andrea Dovizioso, pilota Ducati al secondo anno in coppia con il britannico Cal Crutchlow: «Meglio non fare proclami – continua il giovane pilota – non dobbiamo sognare troppo adesso. Tutto dovrà mettersi a posto a 360 gradi; bisognerà essere veloci per tutta la corsa, consumare poche gomme soprattutto. Combattiamo con piloti molto forti e al momento è Valentino Rossi quello che potrà salire sul podio. Ma è sicuro che questa stagione la Ducati riparte più veloce».

Andrea DoviziosoOpen project, open mind
Era un Dall’Igna solare quello che ha parlato oggi in conferenza stampa a Milano Santa Giulia, presso gli studi Sky. «Altissimo il livello tecnico e umano raggiunto dal gruppo – ha sorriso ai cronisti, – coraggiosa la nostra scelta di correre con una moto in opzione Open». Capitano e mente della scuderia, Dall’Igna ha avuto carta bianca ma non ha voluto spazzare via il lavoro di chi lo ha preceduto. «È l’errore di tanti progettisti quello di scartare il lavoro degli altri. Ho preferito studiare cosa funzionava bene e cosa no e di sicuro durante la stagione il progetto farà uscire non per forza qualcosa di nuovo, ma di migliore».

«Troppi pulsanti!»
La confidenza dei piloti con la nuova tecnologia Open non si rivela invece delle migliori: ironizzano non poco Dovizioso e Crutchlow sui nuovi pulsanti giallo, rosso, verde e nero, posizionati sulla sinistra per interagire con il display (nero limitatore pit lane, giallo per entrare nella mappa, rosso e verde per +1 e -1). «Difficile – commenta Dovizioso – molti pulsanti, non abbiamo tutto questo tempo in corsa con 260 cavalli. Quasi nessuno è riuscito a fare cambi nei test: mi comunicavano “giallo”, “rosso”, “verde”, io seguivo». «Premo sempre i tasti sbagliati – confessa Crutchlow – bisogna rendere le cose più semplici».
La pulsantieraAlla prima prova in scuderia, Crutchlow non si è sottratto alle domande sui pronostici che danno per favoriti i piloti spagnoli: «In realtà non mi importa degli altri – ha sottolineato senza giri di parole. – Sono qui per migliorare me stesso».

Marco Maccari