Le sirene del paranormale

Le sirene del paranormale oggi suonano per le sirene

Ricevo molte mail da parte di persone che mi chiedono conferme, smentite o informazioni relative a draghi, orchi, elfi, fate, gnomi, unicorni, mostri marini, bigfoot, jeti, folletti, chupacabra e tutta una serie di figure mitologiche e creature “fantastiche” che percorrono quel sottile sentiero che sta tra la leggenda e la cruda realtà che ne nega l'esistenza. 
Ma ce n'è una su tutte che per un motivo ben preciso torna in voga ciclicamente; ammaliatrici, tentatrici e bellissime, sono il simbolo dei nostri desideri e delle nostre tentazioni, le sirene del paranormale oggi suonano per le sirene
Lo scopo di questo articolo però non sarà quello di spiegare perchè le sirene, ovviamente, siano frutto semplicemente di racconti leggendari e mitologici ma di come e perchè costantemente tornino ad affacciarsi nel vastissimo e generoso carrozzone del paranormale e di come funzioniamo di fronte ad alcuni meccanismi che si innescano quasi automaticamente per natura umana.
Visto appunto le numerose richieste di chiarimenti in merito, ho cercato di capire la radice di questa contagiosa curiosità, e mi sono imbattuto in numerosi blog in cui, con mia grande sorpresa, molte persone additavano gli scettici di avere i paraocchi, difendendo a spada tratta l'esistenza delle sirene e citando in diverse circostanze l'ipotesi sostenuta in particolar modo da un documentario mandato in onda da un canale degno di credibilità come Discovery Channel in cui un sedicente ricercatore del NOAA ( National Oceanic and Atmospheric Administration ) raccontava di aver avuto l'esclusiva possibilità di lavorare ed analizzare con il suo team i resti di una creatura marina fino a quel momento del tutto sconosciuta.  
I resti in questione, denotavano la parte superiore molto vicina alla conformazione umana e la parte inferiore con una pinna di pesce.
Da questa fenomenale scoperta ne partiva una teoria davvero innovativa ed affascinante detta delle “scimmie acquatiche” secondo la quale nello stesso periodo in cui le scimmie hanno iniziato a camminare su due piedi, alcune di esse abbiano scelto un habitat marino, iniziando così la loro evoluzione per sopravvivere in tale ambiente.
Insieme alle ossa di questa creatura era stato addirittura rinvenuto un osso di balena innestato in un aculeo probabilmente di manta, lavorati in modo da trasformare tale manufatto in un arma per la caccia sottolineando la sorprendente intelligenza di queste creature.
La relazione veniva chiusa spiegando come i militari del governo americano avessero sottratto tutto il materiale inerente a questa scoperta per insabbiare tutto ed evitare misteriosamente la divulgazione della notizia, avvenuta però solo parzialmente per via di alcuni video amatoriali, contenuti ovviamente nel documentario in questione, che andavano a convalidare il racconto del ricertaore del NOAA basando così le fondamenta del documentario stesso.
Tutto interessante a livello ipotetico ma troppo “complottistico” per crederla davvero una storia realmente accaduta.
L'ammissione infatti è arrivata con una dicitura apparentemente trascurabile in cui si scriveva in un piccolo sottotitolo durante i titoli di coda che il documentario era stato ricostruito da una storia di fantasia basata su teorie scientifiche plausibili.
“Plausibile” è una bella parola perchè può essere liberamente scambiata o intercambiata con “possibile” che nelle nostra concezione dei fatti rischia di trasformarsi in “probabile” fino alla logica conseguenza di considerarlo “reale”, mischiando, fondendo e confondendo i concetti di “vero” e “verosimile”.
Certo definire le teorie scientifiche sulle quali si sarebbe basato questo “docu-fiction” come “inventate”, avrebbe fatto perdere questa stupefacente catena magica nella nostra ingenua convinzione logica. 
Tuttavia cercando maggiori informazioni ho scoperto che questo documentario, ha fatto stabilire al canale che l’ha prodotto, un vero e proprio record di ascolti, a discapito di una grandissima percentuale di spettatori fidelizzati per via della buona credibilità del canale televisivo che ne hanno automaticamente ( e ovviamente direi ) recepito il contenuto come verità, probabilmente trascurando “l'importanza” dei titoli di coda...
Questo è solo un piccolo esempio di come a volte, diamo per scontato delle informazioni, fidandoci o dando gratuitamente credito a persone o trasmissioni che consideriamo autorevoli e attendibili e che  invece potrebbero avere un intento tutt'altro che imparziale e gratuito.
A volte analizziamo le situazioni o le esperienze insolite che crediamo di vivere, senza alcun senso critico, guidati unicamente da una marcata voglia di credere in quello che ci piacerebbe fosse vero, creando così un terreno fertile per far attecchire delle false credenze o favorendo l'immorale operato di ciarlatani di vario tipo che approfittano di queste nostre lacune. 
Riguardo allo “scottante” tema delle sirene, la prova “del nove” mi viene data dall'aumentare di mail che ricevo riguardo a chiarimenti su tale argomento  proprio in concomitanza con le continue repliche della messa in onda del finto documentario ripetute di tanto in tanto.
Certo, come sostiene qualcuno, in mancanza di prove, che diritto abbiamo noi di affermare che “solo” per questo le sirene non debbano esistere?
Il mare è spropositato e magari sono solo brave a non farsi vedere...

Marco Pessina – Ghosthunter.it