Alessandro Nardin

Città natale: Milano
Età: 33 anni
Stato civile: convivente
Titolo accademico: Laurea in lettere moderne e diploma di conservatorio
Mansioni: Responsabile commerciale di zona e corrispondente di 7giorni
Citazione preferita: “Io non so se Dio esiste. Ma se esiste, spero che abbia una buona scusa” (Woody Allen)
Squadra del cuore: Inter
Hobby: musica, scrittura, cinema, turismo, lettura
Da bambino volevo fare: il Papa

La mia esperienza a 7giorni: Rispondendo a una richiesta di collaborazione, mi sono imbattuto in una redazione: un luogo quasi mitologico, dove chi ci vive (perché in redazione si vive) trascura la forma per la sostanza, salvo poi recuperare in fretta e furia la forma, che è la sostanza stessa del lavoro del giornalista. Ricordo il giorno del colloquio. La prima persona che vidi era un venerando anziano con la barba bianca e gli occhiali: sarà lui il caporedattore, il dottor Zanoni, che mi aveva convocato? No, lo era il giovanotto fresco di laurea, che mi ha accolto con la lusinghiera minaccia “tu lavorerai con me”. Allora, quella figura scalfariana doveva essere la penna storica, il direttore ad honorem. No, il direttore ha un anno meno di me, ed è talmente occupato da avere delegato tutto al coordinatore di redazione. Infine, conobbi Giulio, l’anima del giornale, l'uomo per cui tutto è possibile, compreso darmi la certezza, con poche frasi, che da 7giorni non me ne sarei mai andato. Uno spot della serie tv Star Trek definiva  la stazione spaziale DS9 “il luogo dove nascono i sogni”. Forse non sarà proprio l’immagine più adatta per descrivere la redazione di 7giorni, ma intanto, alzarsi la mattina ed essere contenti di andare al lavoro è un benefit che talvolta mi invidio da solo.
Cosa mi auguro per il 2011: Che le persone imparino ad ascoltare. Ascoltare se stessi, in barba alle convenzioni e alle convenienze. Ascoltare buona musica, con la dovuta attenzione: un ottimo esercizio per allenarsi a capire. Perché la musica non può essere relegata a sottofondo della nostra vita. Soprattutto, ascoltare le ragioni degli altri, capire il senso oltre le parole, fonti di inesauribili equivoci. Sarebbe la fine della tirannide, delle guerre, del dolore. Ma per questo, temo bisognerà aspettare il 2012…