Giancarlo Capriglia

Città natale: Milano
Età: 19 anni
Stato civile: celibe
Titolo accademico: Frequento la facoltà di Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano
Mansioni: Cronista sportivo
Citazione preferita: La solitudine è indipendenza: l’avevo desiderata e me l’ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo si, ma era anche silenziosa, meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri. (Herman Hesse)
Squadra del cuore: Juventus
Hobby: Meditazione e giocare a calcetto con gli amici
Da bambino volevo fare: Il pasticcere

La mia esperienza a 7giorni: La mia esperienza a 7giorni è ancora limitata. Ho iniziato a scrivere per il giornale soltanto a ottobre. Il mio ruolo, all’interno della redazione, è quello di scrivere articoli sportivi. In particolare, seguo il girone R di seconda categoria. Mi auguro che questa esperienza continui nel migliore dei modi, perché penso che non tutti, a 19 anni, abbiano questa possibilità; dunque, spero di non sprecarla. Lavorare con gente più grande è strano, particolare, emozionante, aiuta davvero a crescere. Inoltre, penso che l’esperienza del giornalismo sia fondamentale per il completamento di un processo di maturazione, che non riguarda soltanto il mio aspetto culturale, ma soprattutto l’aspetto caratteriale.
Cosa mi auguro per il 2011: Il mio non è un vero e proprio augurio, più che altro è una speranza. Una speranza rivolta ai giovani, che come me hanno di fronte un futuro difficile, che permette pochi errori ed è sempre più esigente. Noi siamo coloro che, tra qualche anno, avranno figli da educare. Noi siamo le matricole del futuro, gli apprendisti, coloro che si sentono grandi, ma non hanno ancora la totale consapevolezza di cosa ci attende là fuori, nel mondo del lavoro. Noi siamo coloro che sognano, che hanno ancora ambizioni. Noi siamo coloro che seguono attenti le vicissitudini della vita, che si fanno un’idea di cosa è giusto e sbagliato. Noi possiamo ancora cambiare qualcosa, possiamo migliorare la nostra esistenza, non solo guardano al futuro, ma soprattutto, riflettendo sul passato, su ciò che già è stato e su ciò che non dovrà mai più ripetersi. Spero che non ci sarà mai negato il diritto di sapere, spero che non ci sarà mai negato il diritto di confronto tra le parti, spero che sarà dato più tempo alla scrittura, al sentimento, alla riflessione, al ragionamento. Il futuro è nelle mani di noi ragazzi.