Valeria Giacomello

Città natale: Milano
Età: devo proprio?
Stato civile: coniugata
Figli: 2 gatti, 2 cavalli, 1 cane, 1 marito
Titolo accademico: pubblicista iscritta all’Ordine dei Giornalisti
Mansioni: consigliere di direzione, redattrice e cronista per L’Eco di Milano e Provincia, cronista per il quindicinale 7giorni, giornalista free lance
Citazione preferita: “Sei giovane quanto il più giovane dei tuoi sogni” (Goethe)
Squadra del cuore: Juventus per sempre
Hobby: equitazione, lettura, danza del ventre
Da bambino volevo fare: la giornalista (davvero!)

La mia esperienza a 7giorni: Sono da poco entrata nella squadra e, quindi, sono ancora nella fase di “assimilazione”. Secondo me, ogni giornale ha una vita propria, con cui bisogna entrare in sintonia. È molto stimolante collaborare con tanti giovani entusiasti. Fin da bambina ho sempre desiderato diventare giornalista, ma la vita «è quella cosa che ti capita mentre sei occupato a pensare ad altro» e solo da pochi anni ho potuto farne una professione. Il mio bagaglio di esperienze personali mi dà certamente una mano, quando scrivo un pezzo ma, nello stesso tempo, non mi sentirei più di fare “la cronista d’assalto”. Spero e credo che molti dei ragazzi che scrivono per il nostro giornale potranno un domani diventare punti di riferimento per l’informazione nazionale. La responsabilità dei mezzi d’informazione è tanta, si rischia facilmente di entrare come un maglio nella vita di persone innocenti. Nello stesso tempo, la stampa gioca un ruolo fondamentale per rendere chiunque più  consapevole di ciò che gli accade intorno. Quando sono davanti a una notizia, cerco sempre di ricordarmi che in quel momento rappresento “gli occhi” di chi mi leggerà e, questa, è una grande responsabilità. Purtroppo, in genere, solo le brutte notizie “fanno notizia”; sono contenta di lavorare per un giornale che, invece, vuole raccontare la vita di tutti i giorni del nostro territorio, fatta di eventi dolorosi, ma anche di tanti eventi positivi ed è giusto raccontarli entrambi.
Cosa mi auguro per il 2011: Che tutte le genti del mondo scoprano l’empatia. Come potemmo mai fare del male a una persona, se percepissimo il suo dolore come nostro? Sarebbe la fine di tutte le tragedie dell’umanità. Nel mio piccolo, mi auguro di riuscire a portare gioia intorno a me. Una lunga marcia, in fondo, comincia sempre con un primo passo.