“Il?Comune è vicino ai cittadini”: oltre lo slogan, non c’è niente


Vivo con 700 euro dello stipendio di mio fratello, con affitto da pagare e spese varie, ho sempre pagato le rate con molta fatica, ma ho sempre adempito al debito. Ora mi trovo in grosse difficoltà e ho chiesto di poter parlare con il sindaco Carla Andena per risolvere il problema, perché è mia intenzione sanare il debito. Il sindaco mi ha risposto solo telefonicamente: oltretutto la telefonata è stata ascoltata da più persone che sono rimaste senza parole. Anche se avrei voluto un incontro, ho comunque esposto il mio problema, cercando un aiuto: anche un impiego, visto che ho un’invalidità per problemi respiratori e non percepisco pensione. Il sindaco mi ha risposto che potevo tralasciare qualche altra spesa e sanare il debito e che il Comune non è un centro per l’impiego. Presa dalla rabbia, ho risposto che dovevo prostituirmi o andare a rubare per pagare le rette e per tutta risposta lei mi ha detto che quello era un problema mio e che comunque dovevo rientrare dal debito che – ripeto – ho sempre pagato.
Sono amareggiata: capisco che non è un centro impiego, comunque per parenti e familiari il posto lo si è trovato. Ora mi chiedo: dove è finito tutto l’aiuto che dovrebbe dare il Comune ai cittadini? Se chiedere aiuto è sinonimo di “arrangiati!”, allora che senso ha lo slogan: “Siamo vicini al cittadino?”