“La Fenice” denuncia l'arresto di Manlio Cerroni il" boss dei rifiuti" che voleva costruire un gassificatore a Mediglia

per non perdere la memoria di come l’allora Amministrazione Andena-Bianchi, targata CL e con l’appoggio esterno del PD, apriva le porte del nostro territorio a questi soggetti per la costruzione del famigerato “impianto innovativo per la valorizzazione energetica dei rifiuti”, sottoscrivendo un accordo transattivo che fruttava al Comune oltre un milione di euro, nel frattempo sperperati, e che presto l’Amministrazione Comunale sarà chiamata a restituire. Con l’auspicio che i cittadini di Mediglia possano organizzarsi e chiedere una volta tanto che, invece di aumentare le tasse, siano gli (ex) Amministratori a rispondere in solido con i loro soldi per coprire il buco!

Lo ha sottolineato il gip Massimo Battistini nel provvedimento con cui ha disposto gli arresti domiciliari per il patron dell'area di Malagrotta e per altre sei persone per i reati di associazione per delinquere, traffico di rifiuti, frode in pubbliche forniture, truffa e falso ideologico.

Insieme al Cerroni è stato arrestato Bruno Landi ex presidente della Regione Lazio negli anni Ottanta, craxiano di ferro, amministratore delegato di Ecoambiente (società che gestisce la discarica di Latina, oggi sotto inchiesta per reati ambientali), di Latinambiente (operatore dei rifiuti partecipato dal comune pontino) e della Viterbo Ambiente.

Sono stati inoltre arrestati: i dirigenti regionali Luca Fegatelli (“l’uomo dei 10 incarichi”) e Raniero De Filippis (prima direttore del dipartimento del territorio dal 2007 al 2010, poi attualmente alla guida della direzione regionale ambiente e politiche abitative), Francesco Rando, uomo di fiducia dell’avvocato e gestore della Pontina Ambiente e della E.giovi srl del Cerroni, Pino Sicignano (direttore della discarica di Albano Laziale) e Piero Giovi.

Secondo l’ordinanza firmata dal gip si trattava di un “sodalizio criminale” “in grado di condizionare l’attività dei vari enti pubblici coinvolti nella gestione del ciclo dei rifiuti nel Lazio, a partire dalla Regione”.

Risulta indagato anche l’ex governatore Marrazzo, accusato di falso in atto pubblico per l’ok dato alla realizzazione del gassificatore di Albano Laziale da parte del consorzio Coema, il cui “dominus” secondo la Procura è Cerroni.

Questi i fatti, per ricordare a tutti contro chi e contro quale intreccio politico-affaristico, il nostro movimento, insieme alla cittadinanza di Mediglia, ha dovuto combattere per scongiurare la costruzione del gassificatore nella frazione di Bustighera.

E anche per non perdere la memoria di come l’allora Amministrazione Andena-Bianchi, targata CL e con l’appoggio esterno del PD, apriva le porte del nostro territorio a questi soggetti per la costruzione del famigerato “impianto innovativo per la valorizzazione energetica dei rifiuti”, sottoscrivendo un accordo transattivo che fruttava al Comune oltre un milione di euro, nel frattempo sperperati, e che presto l’Amministrazione Comunale sarà chiamata a restituire. Con l’auspicio che i cittadini di Mediglia possano organizzarsi e chiedere una volta tanto che, invece di aumentare le tasse, siano gli (ex) Amministratori a rispondere in solido con i loro soldi per coprire il buco!

Movimento Civico “La Fenice” per Mediglia