Il vero eroe è lui: Raffaele Brattoli continua a correre per rendere primi gli ultimi

È la prima volta che partecipo alla manifestazione "24 X 1 ora", pazzesca, entusiasmante e coinvolgente.
Ho sostenuto con grande orgoglio Raffaele Brattoli non dormendo per ben 24 ore - nulla in confronto alla sua impresa - incitandolo e assistendolo; insieme a me 4 ragazzi meravigliosi, Martina Radici (mia figlia), Filippo Montini, Cristian De Nando e il suo amico di sempre Daniele Rezk.
Brattoli è un grande Ultra Runner, non è certo una novità, ma non tutti sanno quanto grande sia il suo cuore e quanto amore metta in tutto quello che fa.

Compagno di viaggio ideale, altruista, premuroso, unico, sempre pronto al sacrificio e a mettersi in gioco a qualunque costo, senza farsi troppe domande.
Il progetto “Zero Limits for African Children” è maturato in Etiopia e precisamente a Gambela, quando Abba (Don) Filippo ci chiese di aiutarlo a sfamare dei bimbi profughi e orfani in un momento dell'anno molto difficile (in piena siccità), durante una delle tante nottate insonni nel bel mezzo della savana, in compagnia di stellate uniche al mondo; in quel surreale silenzio ci domandavamo cosa fare nell'immediatezza per quella gente a cui non era rimasta nemmeno la dignità di vivere. Così, Abba Filippo ci spiegò la formula 50x60x52: 50€ è il costo di una settimana di cibo per 60 bambini, moltiplicato per 52 settimane = 1 anno di sopravvivenza.
Fu così che nacque il progetto e l'idea di Raffaele di installare un gazebo alla gara sportiva; lui avrebbe corso per ben 24 ore, mentre io ed Elisabetta Cipollone saremmo rimaste "timidamente" a raccogliere fondi .
La cosa che non dimenticherò mai di Raffaele in Etiopia è la voglia di correre insieme ai bambini, sotto un sole cocente (55 gradi!!!). Abbiamo organizzato gare di atletica per regalare loro borracce, cappelli, magliette e medaglie: erano orgogliosi di essersi guadagnati il premio vinto. In un posto in cui riuscire a respirare è già un’ardua impresa, il suo obiettivo era di farli ridere, giocare e divertire.
Laggiù gli occhi di Raffaele brillano, bruciano di felicità, il suo amore è travolgente e il suo cuore instancabile batte per loro; di conseguenza i bambini e i ragazzi ricambiano, lo attendono, lo riconoscono, lo acclamano, lo amano.
Questa è la vera missione di Raffaele: aiutare coloro che sono dimenticati da tutti, quegli ultimi… che per Raffaele sono i numeri uno, per cui vale la pena correre tanto.
Antonella Dimino, Pantigliate