Morire a Peschiera Borromeo

Di questi giorni la triste notizie dell'ennesima morte assurda di un giovane peschierese, la terza in pochi mesi. Ogni anno sentiamo storie di questo tipo, di ragazzi di Peschiera Borromeo che muoiono improvvisamente in modo tragico. Queste morti non sono solo accidentali o tristi fatalità, ma legate ad un profondo malessere sociale, ad una crisi interiore che è specchio di una società che ha perso capacità e volontà nel creare legami forti, nel creare una comunità che si interessa a se, ai propri giovani e al proprio territorio.

Cosa vuol dire vivere in un paese, in cosa ci si identifica, quali rapporti ci sono tra gli abitanti del paese in cui si vive, quali rapporti con il territorio che ci accoglie?
Si potrebbe fare una analisi a livello nazionale o a livello familiare, ma vorrei soffermarmi sul livello che è lo specchio del nostro sistema democratico, cioè il Comune.
Cosa fanno i giovani a Peschiera Borromeo? Sentono di fare parte di una comunità? C'è una comunità che si interessa a loro?
A Peschiera si può frequentare uno dei bar, che sicuramente non si contraddistinguono per un ambiente propositivo ed attento alla salute dei giovani.
Ci sono degli oratori, ma sembra abbiano perso quella volontà di unire e creare momenti di aggregazione per tutti e non solo per i cattolici-cristiani.
Nella frazione di Mezzate, per esempio, si organizzavano dei tornei rionali che erano occasione di incontro e di conoscenza per tutti.
Poi un giorno anche questa festa sparì nel dimenticatoio e nell'indifferenza del paese.
Ci sarebbero degli spazi comunali, ma che fine hanno fatto?
Doveva essere la "barca rovesciata" o "l'esagono" (da tempo abbandonato), dovevano costruire luoghi di aggregazione (poi hanno fatto solo case e palazzi, come con Cascina Foramagno).
Quali momenti di aggregazione, quali occasioni per conoscersi in un ambiente sano e allegro?
Quando è possibile sentirsi parte di una comunità, magari ascoltare musica insieme, ballando, giocando, facendo sport o degustando cibi e bevande?
Si pensa a costruire case, palazzi, palazzoni, strade, capannoni, rotonde, centri commerciali.
Costruire, costruire, costruire, costruire, costruire, ma come costruire una comunità non lo pensiamo mai?
Neanche un misero locale per fare una festa c'è a disposizione della cittadinanza.
E quindi, forse "sballarsi" diventa il modo più facile per evadere e sentire qualcosa.
Si dice che in Italia la droga sia illegale, ma in ogni Comune d'Italia è possibile trovare qualunque droga, e gli italiani hanno le più alte percentuali al mondo di consumo di hashish (molto più alte degli Stati in cui l'uso è controllato), cocaina, droghe di sintesi, psicofarmaci, calmanti.
Un motivo ci sarà pure e io lo identifico in questo modo di vivere che ci vede sempre meno uniti, sempre meno comunità e sempre più indifferenti, distaccati, disumanizzati.
Ciao Gabry, siamo tutti un po' colpevoli in fondo.
Edoardo Musci, Peschiera Borromeo