Un peschierese che non vota da 30 anni scrive al Sindaco sull'arrivo dei 300 migranti

Pubblichiamo la lettera aperta rivolta a Caterina Molinari, inviata a 7giorni da Corrado Reveroni

Il Sindaco di Peschiera Borromeo

Il Sindaco di Peschiera Borromeo Caterina Molinari

La lettera:

Gentile Sindaco Caterina Molinari, benvenuta.
Benvenuta a rivestire un ruolo fondamentale per la collettività di Peschiera Borromeo, nell’interesse dei suoi cittadini e delle sue istituzioni.
Non sono un suo elettore e per la verità da questa “politica italiana” me ne sono allontanato da oltre un trentennio, sbagliando forse, ma orgogliosamente convinto dei miei passi e delle mie scelte. Una libertà conquistata. Libero. Per citare una frase eroica della cinematografia italiana direi “ … avete vinto voi ma almeno non riuscirete a considerarmi vostro complice … !” Sono certo – almeno me lo auguro - che la sua formazione tecnica la indurrà a valutare nelle difficili occasioni che le saranno prospettate nel suo nuovo ruolo, a non definire e dedurre le soluzioni con emozione, sensazionalmente, empaticamente o indugiando ai riflettori mediatici ma con l’efficacia degli “effetti del beneficio”. Causa ed effetto. Per questo, per la prima volta facendomi violenza, scrivo ad un amministratore dello Stato. In merito alla vicenda della “ tendopoli per i 300 migranti “. Peschiera Borromeo è un paese piccolo. Senza tradizioni particolarmente radicate territorialmente se non per un castello omonimo e qualche pietra ruderizzata a testimonianza di frazioni scomparse. Ma è ancora un paese dove ci si può permettere di passeggiare la sera. I ritmi sono ancora a misura d’uomo. L’adolescenza riesce ancora a vivere i rapporti sociali. Un territorio tranquillo, si direbbe.
Per favore. Non lasci che questo principio di libertà sociale venga meno. Non lasci che questa comunità venga inghiottita da sconcerto, tensione, disagio. Non lasci che l’ideale prenda il sopravvento alla falsa ipocrisia dei fautori del “peace and love”. Non è più tempo. Non è più tempo.
Non c’è bisogno che io esprima prolissamente una sensazione di “dejà – vu” che ogni giorno è posta alla ribalta dei media, da tutte le fonti e in tutte le città di questo paese ormai ridotto alla sua stessa metafora.
Lei ha una enorme responsabilità. Non politica, non sociale, non tecnica, non amministrativa. Ha la responsabilità di combattere per scegliere. Scegliere il meglio. Anche a costo delle proprie ideologie, dei propri sentimenti e dei propri limiti. Sia un buon Sindaco. Il Sindaco di tutti.
Con Ossequi
Corrado Roveroni


”Anche se tu non ti occupi di politica la politica si occuperà di te.”

Difficilmente commentiamo le lettere dei nostri lettori. Questa inviata dal sig. Roveroni però merita un trattamento particolare. Chi non vota, sceglie di non esercitare il proprio diritto/dovere, non ha neanche titolo per lamentarsi, o come in questo caso di invitare il rappresentante delle istituzioni della Repubblica Italiana a prendere una precisa posizione politica.
Art. 48 della Costituzione Italiana
« Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico....»

La Redazione


3 commenti

Corrado Roveroni :
Buongiorno. Sospettavo una simile presa di posizione da parte della redazione. Ed è per questo che, si, sono lontano dalla politica. Rileggete bene il contenuto. NON MI LAMENTO (dove sta' scritto ?). Esprimo un pensiero, un suggerimento. Libero. Non vincolato e, per altro, evinto con gentilezza stilistica nei confronti del Major, diversa dalla vostra. Ho 50 anni e non ho bisogno di lezioni di civiltà. Ma l'ipocrisia è il peggior dei mail. Il dover civico, ricordo NON E' UN OBBLIGO DI LEGGE. Mentre lo è per qualsiasi funzionario dello Stato che giura di servirlo. Detto questo, vi ringrazio della pubblicazione. Con deferenza. La mia. Roveroni Corrado | mercoledì 13 luglio 2016 12:00 Rispondi
Un amico sconosciuto :
Gentile Corrado Roveroni, lei ha perfettamente il diritto di dare la sua libera opinione espressa in maniera poi così civile, quale cittadino di questa civile cittadina di Peschiera Borromeo, che voti oppure no per il suo sindaco e compagni suoi, dal momento che votare è innanzitutto un diritto, un diritto conquistato duramente; il dovere civico viene dopo e conta non così tanto quanto il diritto, per la costituzione italiana veda articolo 48 per intero. Non votare non è quindi reato, semmai sarebbe reato, in una repubblica democratica, soffocare la libertà di pensiero a chi la pensa in diverso modo di un altro. Raro un uomo di coraggio qual è, gentile Corrado, e se me lo permette, le stringo la mano. Con stima e rispetto da un amico sconosciuto. | venerdì 15 luglio 2016 12:00 Rispondi
Corrado Roveroni :
Caro "amico sconosciuto", posso solo contraccambiare la sua stretta di mano. Ringraziandola. Io credo negli uomini. In quello che fanno e come lo fanno. Il colore, i partiti, gli schieramenti restano bandiere al vento e ... il vento cambia sempre ! Buona Vita. | martedì 19 luglio 2016 12:00 Rispondi