Cascina Pizzo, tra ortaggi a Km zero e il Biogas

Conoscevo da anni l’attività di produzione ortaggi della Cascina Pizzo di Mediglia, ma ciò che ultimamente mi ha incuriosito è stato l’aver notato all’interno dell’azienda la presenza di un impianto di biogas. Ho chiesto pertanto un incontro con i proprietari per saperne di più.

Cascina Pizzo si trova nel comune di Mediglia,  a nord di Triginto,  ed  è gestita dalla Società Agricola Scotti di Sergio e Giorgio Scotti. L’azienda, fondata dal nonno Pietro, esiste dal 1920;  si estende su  60 ettari e   produce principalmente ortaggi: pomodori, insalate, finocchi, asparagi, coste, cavoli, zucche, cetrioli, peperoni, prezzemolo ecc… .  Rilevante anche l’allevamento di galline ovaiole, ben 120.000 capi. (Possiamo trovare le uova della Cascina Pizzo  presso la Casa del Latte a Peschiera Borromeo-Via Matteotti). Gli Scotti vendono i loro prodotti in uno stand all’interno dell’ortomercato di Milano e tramite grossisti. Per coloro che sono interessati all’acquisto di prodotti a Km. Zero, possono recarsi  allo spaccio allestito all’interno della Cascina Pizzo, e scegliere verdure fresche, uova, e altri prodotti agricoli come miele, farine, riso, vino ecc..

L’Azienda Scotti è una realtà economica molto importante del nostro territorio; impiega 40 lavoratori fissi che nei periodi  di picco stagionale arrivano fino a 100.
L’Azienda produce anche orzo e mais, che una volta raccolti e trinciati vengono insilati in  silos a trincea e utilizzati, insieme agli scarti  di lavorazione delle verdure e allo sterco di gallina (pollina) , per la produzione di biogas.
I  suddetti prodotti vengono immessi  in una tramoggia che in modo automatico alimenta il  fermentatore, un grande contenitore a tenuta stagna, all’interno del quale, a causa di alcuni batteri metanigeni  in  ambiente privo di ossigeno (anaerobico), avviene la fermentazione e quindi la trasformazione  in biogas , ovvero metano (circa 80% ) e anidride carbonica.

All’interno del fermentatore si sviluppa  una temperatura di 50°. Il metano, così prodotto, viene aspirato  in un  coogeneratore;  bruciando  fa girare un motore, che a sua volta  fa girare una grossa dinamo  generando  energia elettrica.

La corrente prodotta dall’impianto è di 1000 KW all’ora e viene immessa nella rete generale di distribuzione dell’energia elettrica, controllata da una cabina di consegna, con un ritorno economico.

Il coogeneratore, oltre alla produzione di energia elettrica produce anche calore, che serve per il riscaldamento dell’abitazione e per la coltivazione degli asparagi.
Alla fine del ciclo, rimane il residuo della fermentazione, il cosiddetto digestato, che viene separato in liquido e solido ed utilizzato come fertilizzante per concimare i terreni aziendali, riducendo così l’impiego di concimi  chimici.

L’impianto di biogas è in funzione da tre anni; un progetto futuro prevede la realizzazione di serre riscaldate  vicino all’impianto per la produzione di ortaggi nei periodi freddi.

Se pensiamo che il biogas è indicato dalla Unione Europea tra le fonti energetiche rinnovabili  che possono garantire non solo autonomia energetica, ma anche la riduzione graduale dell’attuale stato di inquinamento dell’aria e quindi dell’effetto serra, dobbiamo rendere merito all’Azienda Scotti  che ha saputo coniugare la passione per l’agricoltura  con le nuove tecnologie dando un esempio di coltivazione innovativa, attenta alla salute del consumatore e alla salvaguardia dell’ambiente.

Foto di Walter Ferrari