C’è proroga per il cambiamento climatico?

Gli anni 90 sono stati i più caldi del secolo scorso tuttavia tutti quanti abbiamo ancora in mente il caldo torrido di quest’anno. Il surriscaldamento della temperatura è in crescita ed è previsto in Europa l’aumento di intensità e la frequenza delle ondate di calore e di inondazioni.

Questo subriscaldamento terreste modifica anche i cambiamenti meteorologici, pensiamo ad esempio alle tempeste ed uragani, il continuo scioglimento dei ghiacci, le esondazioni dei fiumi. Il cambiamento del clima ha origine dal rilascio massiccio nell'atmosfera dei cosiddetti gas a effetto serra.

Prima di passare a identificare quali sono i gas a effetto serra è necessario precisare che il cosiddetto “effetto serra” è un fenomeno naturale in base al quale alcuni gas presenti nell'atmosfera consentono all'irraggiamento del Sole di giungere la Terra, dove lo mantengono parzialmente intrappolato.

In questo modo si viene a formare attorno alla Terra un involucro naturale senza il quale la temperatura media del Pianeta risulterebbe inferiore di 30 gradi rispetto a oggi. Il problema al quale si tenta di porre rimedio con l'attuale normativa internazionale in materia di cambiamento climatico non è certo l'esistenza dell'effetto serra in quanto tale: senza effetto serra, il Pianeta si trasformerebbe ben presto in un deserto.

In realtà, ogni riferimento al "cambiamento del clima" nella Convenzione e negli altri strumenti internazionali riguarda piuttosto l'aumento troppo rapido della temperatura media dell'atmosfera e della superficie terrestre.

La comunità scientifica internazionale, anche se non in modo unanime, si trova sempre più d'accordo su un aspetto: dalla Rivoluzione Industriale in poi, il quantitativo di gas a effetto serra presente nell'atmosfera è cresciuto in modo vertiginoso, a causa dell'azione dell'uomo nell'agricoltura, nello smaltimento dei rifiuti e, in particolare, in quelle attività industriali che comportano combustione di carbone, gas naturale, petrolio e derivati [Secondo Domingo López, “la produzione e il consumo di energia sono la principale fonte di emissioni di gas serra: nel 1990, costituivano l'80% circa delle emissioni totali nell'Unione Europea". In particolare, "l'aumento dei livelli di CO2 ha come causa fondamentale la produzione di elettricità da combustibili fossili"].

Le principali fonti di gas serra artificiali sono: la combustione di carburanti fossili (carbone, petrolio e gas) nella produzione di energia, nel trasporto, nell'industria e nell'uso domestico (CO2 anidride carbonica); l'agricoltura (CH4 metano) e le modifiche della destinazione dei suoli come la deforestazione (CO2); la messa a discarica dei rifiuti (CH4); l'utilizzo dei gas fluorurati di origine industriale.

La produzione in eccesso dei gas a effetto serra comporta dei danni all’ambiente che, come abbiamo in precedenza accennato, influiscono sul riscaldamento climatico. Per vincere la sfida del cambiamento climatico è necessario un contributo di tutti.

Tutelare l’ambiente è anche proteggere la nostra salute, la nostra tranquillità di rimanere nelle nostre città senza essere costretto ad emigrare altrove come conseguenza di eventi geografici tale come le inondazioni, la siccità, o altro fenomeno atmosferico arrecate dal cambiamento climatico.

Vorrei accennare brevemente il caso di Kivalina, gli scienziati prevedono che Kivalina, isola situata in Alaska, è destinata ad essere sommersa dal mare tra dieci e quindici anni. Ne consegue che gli abitanti dell’isola saranno costretti prossimamente a trasferirsi in altra area a causa del riscaldamento che ha provocato lo scioglimento dei ghiacci. Kivalina aveva iniziato ad essere abitabile dai primi anni del 1900.

Tutto questo sembra impossibile, ma non lo è. Ne consegue che vista l’urgenza di intervenire potrei concludere che il cambiamento climatico non sembra ammettere successive proroghe. Creare una coscienza di rispetto dell’ambiente da parte dei cittadini è più che necessaria. La buona notizia è che ci sono i modi per preservare il pianeta. Su quest’argomento parleremo alla prossima pubblicazione.

Avv. Diana Yuditxa Bautista Martinez
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