La Volpe Rossa, un animale dalla spiccata intelligenza a Peschiera Borromeo |Gallery|

Parliamo del Canide avvistato nei campi del Carengione, protagonista di molte fiabe e leggende

Il mio primo incontro ravvicinato con la Volpe rossa risale a circa 10 anni fa.  Era dicembre, aveva nevicato, stavo passeggiando nei pressi di Rodano e curiosando nella c.na Paradiso, da tempo disabitata e fatiscente,  sono salito da una scala  al piano superiore quando all’improvviso, entrando in una stanza, mi sono trovato davanti una bella volpe rossa. Ci siamo spaventati entrambi. Trovando la porta sbarrata da me, con un balzo saltò sul davanzale dell’unica finestra, con un altro sulla tettoia sottostante e infine nel prato per poi dileguarsi nel campo vicino. Probabilmente l’animale vi aveva trovato riparo nella rigida notte invernale. Nel nostro comune è stata avvistata dall’amico Ferruccio, abitante di Mezzate, nell’Oasi Carengione; dall’amico Tonino nei pressi della Centrale del Latte; da mio fratello Ivo una notte lungo la pista ciclabile che porta a Bellingera. La Volpe rossa è un mammifero che appartenente alla famiglia dei Canidi. Il suo nome scientifico è Vulpes vulpes. È un animale tranquillo dalla corporatura snella, dal muso lungo e affusolato, le orecchie lunghe e triangolari, gli arti relativamente corti e la coda lunga e molto folta. La pelliccia è di colore bruno-fulvo tendente al rossastro sulle parti superiori; i fianchi appaiono invece più grigi e il ventre è di colore biancastro; la coda è bruno-fulva con l’estremità biancastra.
Altezza 40-50 cm, lunghezza testa corpo 60-70 cm; coda da 30 a 50 cm, peso medio da 8 a 10 kg.
Il colore degli occhi può variare dall’arancione al giallo dorato. Anche se la sua visione notturna è scarsa, la volpe rossa è guidata più che altro dall’olfatto e dall’udito. Le sue gambe forti le permettono di raggiungere notevoli velocità (fino a 50 Km/h), che la rendono in grado di eludere gli attacchi dei predatori.
La Volpe rossa è una specie molto diffusa in Europa, Asia, Nord America e Nord Africa ed è stata introdotta alla fine dell’Ottocento anche nell’Australia meridionale. In Italia è presente in tutte le regioni. In Lombardia è molto comune su tutto il territorio in diversi tipi di habitat, dalla pianura coltivata alle praterie e boschi di montagna. È in grado, inoltre, di sopravvivere in aree urbane e densamente popolate dall’uomo. Non è una specie protetta ed è spesso oggetto, oltre che al normale prelievo venatorio, anche a fenomeni di persecuzione. La Volpe rossa è una cacciatrice solitaria, attiva soprattutto di notte, che si ciba di roditori, conigli, uccelli e altra piccola selvaggina, anche se la sua dieta, come il suo habitat, è varia. Infatti, mangia  anche frutta e verdura, pesce, rane. Se vive tra gli esseri umani, approfitta del cibo per gli animali domestici o di quello che trova tra i rifiuti. La coda folta delle volpi non solo le aiuta nell’equilibrio, ma durante il freddo viene utilizzata come coperta e come una specie  di segnale visivo, a bandiera, per comunicare tra loro. Comunicano anche lasciando scie di odori, urinando sugli alberi o sulle rocce per segnalare la loro presenza. Le Volpi rosse si riproducono una volta all’anno. Durante l’inverno si riuniscono per l’accoppiamento. Il periodo di gestazione  dura 60-65 giorni; i cuccioli, che  variano da 4 a 8 , vengono  alla luce tra la metà di marzo e la metà di maggio in gallerie o fenditure di rocce; alcuni sono stati trovati anche  in alberi cavi, presso i muri di case o nell’erba alta. Entrambi i genitori si prendono cura dei piccoli fino al momento in cui sono in grado di sopravvivere da soli, poi si separano. La specie ha una lunga storia di associazione con gli umani, essendo stato cacciato attivamente come animale nocivo o da pelliccia per molti secoli, ed è protagonista di fiabe e leggende per la sua ingegnosità che le ha fatto guadagnare la reputazione d’intelligenza e astuzia.                                           
Walter Ferrari