Il cacao era considerato un vero bene prezioso, a esclusivo appannaggio dei ceti alti, ed era usato, addirittura, come moneta

Grazie a Cortés oggi possiamo mangiare fagioli, mais e pure il cioccolato, sconosciuti pe rmillenni in Europa

Pianta di cacao

Pianta di cacao

Cacao, questa fantastica pianta che addolcisce il nostro lieve e difficile vivere...

Notizia di questi giorni, è che una nota azienda dolciaria produrrà il primo cioccolato rosa, ottenuto a partire da una varietà di cacao a frutto rosso, il "Rubino". Che il cioccolato si faccia con il cacao lo sanno tutti, ma forse pochi conoscono le caratteristiche della pianta del cacao. Si tratta del Theobroma cacao, come Linneo lo ha classificato (Theobroma, cioè cibo degli dei!) e (cacao, dall'azteco kakahuatl), un alberino a foglie persistenti, che raggiunge al massimo i 10 metri. La pianta non resiste al freddo, è originaria, infatti, dell'America centro-meridionale. E' una pianta antichissima! La conoscevano, ed usavano, pensate, già i Maya! Quindi, considerando che i primi Maya vengono datati già nel 2000 a.C., si tratta di una pianta conosciuta da diversi millenni! I maya vennero a contatto con i primi europei, degli sventurati spagnoli che naufragarono, nel 1511, con il loro brigantino, nei Caraibi,i quali, sopravvissuti, approdarono nello Yucatan, dove vennero "accolti" da un signore Maya, che subito li fece massacrare, tutti, eccetto due. Uno dei due diventò, nove anni più tardi, l'interprete di Hernan Cortès che fu il primo a portare il cacao in Spagna. Cortès, un conquistatore che non andava per il sottile, per altro ribelle, in quanto partì dalla Spagna nonostante fosse stato destituito dal suo incarico, ebbe ragione dell'impero azteco (successore della civiltà maya), grazie all'alleanza con i germi che i suoi soldati inconsapevolmente diffusero alle genti azteche, prive di anticorpi efficienti, e grazie all'ingenuità dei combattenti nativi, che tendevano a catturare uno spagnolo alla volta (al fine di sacrificarlo), mentre le truppe iberiche falcidiavano gli indios con le moderne (per allora) armi da fuoco. Così, grazie a Cortés oggi possiamo mangiare fagioli, mais e pure il cioccolato, allora sconosciuti in Europa!
Comunque il cacao era considerato un vero bene prezioso, a esclusivo appannaggio dei ceti alti, ed era usato, addirittura, come moneta, come testimonia il suo vecchio nome: Amigdalae pecuniariae, cioè mandorla del denaro!.Così come noi oggi (o perlomeno i disonesti tra noi), imitiamo falsificando borse e orologi, al tempo il cacao veniva contraffatto, riempendo i gusci già svuotati, di sporcizia, terra o fango, proprio come un bene preziosissimo!
La parte nobile della pianta, infatti, è il frutto, in particolare il seme al suo interno. Sono questi che subiscono una particolare lavorazione che passa attraverso una prima fermentazione, un'essiccazione al sole, ed una conseguente tostatura o torrefazione (fino a 104 gradi centigradi per ottenere il cioccolato, e fino a 121 gradi centigradi per il cacao in polvere). Ha poi, particolare curioso, botanicamente parlando, bellissimi fiori a mazzetti, che nascono direttamente sul tronco o sui rami grossi.
Grazie a un alcaloide ivi contenuto (la theobromina), il cacao ha un potere euforizzante, secondo alcuni addirittura antidepressivo e come molti alcaloidi può indurre dipendenza! Esistono moltissime varietà di cacao, alcune africane, alcune asiatiche, ma molte specialmente di varie zone americane. Da noi, ovviamente, non si può coltivare. Tuttavia, oltre ad esserne grandi consumatori, gli europei si sono distinti per la sua lavorazione: nel 1865 fu il torinese Caffarel a mescolare cacao e nocciole, producendo i gianduiotti..
Grazie, allora, a questa fantastica pianta che addolcisce quindi il nostro lieve e difficile vivere...
Mario Pria

Dr.agr. Mario Emanuele Pria - Manutenzione giardini e terrazzi - Corsi online di giardinaggio - www.marioemmepi.it - [email protected] - 3356032955

Iscriviti alla Newsletter settimanale di 7giorni, riceverai  le ultime notizie e il link dell'edizione cartacea in distribuzione direttamente nella tua casella di posta elettronica. Potrai così scaricare gratuitamente il file in formato PDF consultabile su ogni dispositivo.