Il Cavaliere d'Italia | Gallery |

Un uccello dalle linee assai snelle ed eleganti, è dotato di un becco nero, diritto, sottile e di lunghissime zampe da trampoliere di colore rosa acceso, che lo rendono inconfondibile e gli permettono di camminare in acqua con disinvoltura

Il Cavaliere d'Italia in volo

Il Cavaliere d'Italia in volo

La prima volta che ho fotografato e filmato i Cavalieri d’Italia è stato nel lontano  anno 1992, ad agosto  in Sardegna, nello stagno di San Teodoro.
In quegli anni   la specie era  molto a rischio, ma nei decenni successivi la popolazione è molto aumentata, grazie alla protezione delle zone umide dove il Cavaliere d’Italia si riproduce , ma è aumentato anche il loro areale, fatto legato forse al riscaldamento globale che consente loro di colonizzare  zone che erano più fredde. Inoltre, sembrano essere diventati meno timorosi  nei confronti dell’uomo, tanto che spesso si registrano casi di nidificazione  in ambienti antropici come saline e risaie,  ma anche  stagni  di città  e vasche di aziende agricole.
Personalmente, nelle nostre zone , ho cominciato ad avvistarli per la prima volta una decina d’anni fa, e poi sempre più frequentemente negli ultimi tempi.
Nel 2008  all’ Oasi Sant’Alessio, nella  provincia di Pavia,  erano presenti  con due nidi   nel periodo di nidificazione (aprile-maggio).
Nel 2014, durante un’escursione in bicicletta,  li ho avvistati nelle risaie di Abbiategrasso.
Nel 2016  ho notato la loro presenza  all’interno di una Riserva di Corneliano Bertario, nelle aree umide.
Nel 2017  li ho fotografati  nel laghetto ex Teem a Vizzolo Predabissi, dove forse è avvenuta anche  la nidificazione.
Il Cavaliere d’Italia ( nome scientifico Himantopus himantopus )  è un uccello dalle linee assai snelle ed eleganti, è dotato di un becco nero, diritto, sottile e di lunghissime zampe da trampoliere di colore rosa acceso, che lo rendono inconfondibile e gli permettono di camminare in acqua con disinvoltura; quando vola le distende all’indietro, facendole sporgere ben oltre la coda. Il  piumaggio è tipicamente nero sul dorso e sulle ali ( la cui apertura misura 60-70 cm.) e bianco nel resto del corpo, pressoché  uguale nei maschi e nelle femmine.
Gli adulti sono lunghi dai 35 ai 40 cm. e pesano mediamente dai 170 ai  200 grammi. Le zampe  possono raggiungere i 30 cm. di altezza.
Gli habitat del Cavaliere d’Italia sono prevalentemente gli stagni, le paludi e le lagune poco profonde con sponde sabbiose e sassose.
Nel nido, costruito a terra con ramoscelli, pagliuzze e argilla, nel periodo fine  aprile inizio giugno, la femmina depone 3-4 uova di colore giallo-verde macchiate di bruno scuro. L’incubazione, che dura 25-26 giorni, e l’allevamento  della prole (circa un mese)  vengono effettuati da ambedue i genitori.
I piccoli cavalieri sono nidifughi: abbandonano, cioè, il nido molto presto. Imparano a volare circa un  mese dopo la schiusa. Le femmine, se si avvicina un predatore al nido, simulano di avere un’ala rotta, spiegandola e facendo molto rumore per farsi sentire. In questo modo, al predatore viene istintivo attaccare l’uccello “ferito”, lasciando stare il nido.
Il Cavaliere d’Italia  sfrutta le sue lunghissime zampe per cercare il nutrimento nell’acqua profonda fino a 20 cm.( insetti acquatici, piccoli crostacei, molluschi , vermi , girini e pesciolini) ; per cacciare utilizza vista e tatto: infatti, muove il becco nell’acqua intercettando le prede.
La popolazione europea ( la quasi totalità nidifica in Spagna, Portogallo, Francia, Italia e Grecia) è stimata in circa 20.000 coppie, delle quali circa 5.000 in Italia, seconda per importanza dopo quella spagnola.
Quasi tutti i Cavalieri  d’Italia italiani sembrano svernare nelle paludi africane del Mali e del Senegal, ma qualcuno resta  da noi anche in inverno; nella stagione fredda si concentrano soprattutto in Sardegna, Sicilia e qualche esemplare  anche nella salina di Comacchio.
La regione che ospita più Cavalieri d’Italia è l’Emilia Romagna, concentrati per la maggior parte nelle province di Ferrara, di Ravenna e  di Bologna.
Walter Ferrari               
Foto di Walter Ferrari