L’affascinante mondo delle Libellule

Qualche anno fa mi è stato regalato un libro sulle libellule e leggendolo mi sono appassionato alla vita di questi straordinari e variopinti insetti. Ho cercato quindi di conoscerli dal vivo e, come mia abitudine, ho cominciato a perlustrare il nostro territorio.

Nel laghetto del Carengione se ne trovano alcune  specie che ho ammirato e fotografato insieme agli alunni delle scuole elementari e medie  da me  accompagnati in visita al  bosco. Recentemente mi sono recato a visitare il “Sentiero delle libellule”, che si trova nella Morta   della Badia, nel comune di  Abbadia Cerreto (LO), nel Parco Adda Sud. Una Morta si forma quando un fiume, per cause naturali modifica il suo corso, lasciando isolato un tratto di curva. Questa in periodi successivi si impaluda e l’unico collegamento con il fiume ha luogo  durante piene straordinarie.

La Morta di Abbadia Cerreto, formatasi grazie alla modificazione di un tratto del fiume Adda prima del XVIII sec. , si trova ora compresa tra il fiume Tormo e il fiume Adda e crea un ambiente ideale per la sopravvivenza di numerose specie di libellule . Le Libellule (che appartengono all’ordine degli Odonati) hanno una grande importanza ecologica in quanto sono utilizzate, soprattutto nella fase larvale, come bioindicatori per valutare la qualità dei vari ambienti acquatici. Un ambiente ricco di libellule ha un forte valore naturalistico.

Le Libellule hanno un ciclo biologico costituito da tre stadi: uovo, larva e adulto. A seconda della specie, le uova vengono deposte in  incisioni fatte in differenti vegetali, sommersi o sporgenti sopra il corpo idrico adatto allo sviluppo larvale, su superfici fangose presso la riva oppure sono introdotte nel fondo limoso o abbandonate nell’acqua durante il sorvolo da parte della femmina.

Possono schiudersi rapidamente o fino ad alcuni mesi dopo la deposizione, e le larve che ne escono respirano con le branchie e si cibano di prede adatte alle loro dimensioni. Le larve sono predatrici come gli adulti e vengono facilitate nella cattura del cibo dal labbro inferiore modificato a costituire la cosiddetta maschera: quest’organo prensile viene tenuto ripiegato a gomito sotto il capo e può essere esteso rapidamente in avanti per catturare le prede e portarle alla bocca per essere consumate. Il cibo utilizzato rispecchia  le dimensioni della larva ed è costituito inizialmente da  protozoi e  minuscoli crostacei, per terminare – nelle specie più grandi - con molluschi, insetti acquatici e perfino piccoli girini e pesci.
Una larva di libellula di grandi dimensioni preda circa 1200 larve di zanzara in 90 giorni. Si tratta quindi di una preziosa azione preventiva, che elimina questi insetti molesti prima che diventino adulti. Raggiunta la maturità, la larva lascia l’acqua nella quale si è sviluppata e raggiunge un supporto adatto dove compie l’ultima muta detta metamorfosi. 

Poiché il neo sfarfallato prima dell’involo è completamente indifeso, questa trasformazione avviene di solito prima dell’alba, quando i predatori che cacciano a vista non possono approfittare di prede  così facili. Il giovane adulto inizia rapidamente a catturare le sue prede e di solito raggiunge la maturazione sessuale in una quindicina di giorni, anche lontano dall’acqua, che però viene  sempre raggiunta per la riproduzione. Quando una femmina entra nel suo raggio d’azione possono aver luogo accoppiamento e deposizione, preceduti da un eventuale corteggiamento. La femmina, portata a termine la deposizione, abbandona il sito riproduttivo e attende tra uno e cinque giorni prima di farvi ritorno pronta per un nuovo accoppiamento. Al contrario i maschi, una volta raggiunta la maturità, sono in grado d’accoppiarsi in qualsiasi momento.

Come tutti gli insetti, il corpo della libellula adulta è diviso in capo (con grandi occhi), torace (con zampe ben sviluppate, di dimensioni crescenti dalle anteriori alle posteriori e due paia d’ali) e addome allungato. Gli occhi composti, che in alcune specie occupano quasi interamente il capo e sono costituiti da  fino a 30.000 occhi semplici, permettono una visione estremamente efficace dell’ambiente  e soprattutto di ciò che vi si muove. Le ali leggere ma molto robuste e ben sviluppate, permettono  spostamenti in volo di notevole agilità e anche di grande  velocità. Le libellule si possono ammirare in volo da aprile a novembre.

Nel Parco Adda Sud sono state censite circa 40 specie, tra cui le più comuni sono: la Libellula splendente comune, la Libellula pancia piatta e la Libellula  cardinale ali fasciate.

(foto di Walter Ferrari)