L'Orobanche minor, quella strana pianta parassita che sbuca dal prato

Ha la necessità di riprodursi; ed ecco, dunque, che produce fiori, anche carini, ermafroditi, ad impollinazione entomofila

Ma che cos'è questa strana pianta che spunta dal prato? 
Ebbene cari amici, si tratta di una pianta parassita...proprio così! Vale la pena  parlarne, poichè è interessante. Ecco a voi l'Orobanche minor! Il nome di origine greca deriva da "òrobos" (legume), e "anchèin" (strozzare).
Come mai?
Perchè parassitizza le leguminose (nel mio caso un prato di trifoglio). Le sue radici, infatti,  sono dotate di particolari organi, detti "austori" (termine prestato dalla micologia), che, a somiglianza delle "ife" fungine, penetrano nelle radici delle piante parassitizzate per ricavarne le sostanze nutritive con cui sopravvivono. 
Ma come mai le leguminose?
Perchè le piante di questa famiglia posseggono una capacità unica, nel mondo vegetale: quelle di "fissare" l'azoto atmosferico, attraverso l'azione di alcuni batteri "simbionti", come il Rhizobium, che effettuano la "nitrogenasi", una reazione chimica che trasforma l'azoto molecolare atmosferico (N2), in azoto ammonico (NH3). In questa forma l'azoto (che ricordiamo essere il componente più presente nell'atmosfera terrestre, il 78% del volume totale) riesce ad essere solubilizzato e sciolto nella soluzione circolante del terreno, e quindi facilmente assorbito.
Ma è anche interessante notare come l'Orobanche abbia delle foglie non fotosintetizzanti, che non contengono clorofilla, dunque di colore bruno. Come mai? Perchè assume gli elaborati già fatti, non ha dunque la necessità di sintetizzare gli zuccheri! La necessità che ha, invece, è quella di riprodursi; ed ecco, dunque, che produce fiori, anche carini, ermafroditi, ad impollinazione entomofila (cioè tramite gli insetti). I semi che ne derivano, cadendo a terra, vengono spesso dispersi dalle formiche (disseminazione "mirmecoria"), e per germinare, pensate, hanno bisogno delle radici delle piante ospiti!
Nonostante sia una pianta parassita, quindi, cioè che vive a spese di altre piante, ha un ciclo molto ineressante. Come tutti i parassiti tende a non uccidere l'organismo che lo ospita,  che quindi sopravvive tranquillamente alla ingombrante presenza dell'esoso ospite. Magari si potesse dire così anche degli omologhi parassiti umani...
Mario Pria

Dr.agr. Mario Emanuele Pria - Manutenzione giardini e terrazzi - Corsi online di giardinaggio - www.marioemmepi.it - [email protected] - 3356032955