L'invasione delle nutrie, il roditore più dannoso per il nostro territorio

L’introduzione in natura di specie animali provenienti da altri continenti è una delle principali cause di estinzioni di habitat, specie e biodiversità. Vongole filippine, gamberi rossi della Louisiana, scoiattoli grigi americani, tartarughe dalle orecchie rosse del Centro-Sud degli Stati Uniti, rane toro africane, siluri dell’Europa orientale e zanzare tigre del Sud-Est asiatico: sono decine le specie animali native di altri Paesi che hanno scelto l’Italia come vera e propria terra di conquista. Introdotte direttamente o indirettamente dall’uomo, alcune di queste hanno letteralmente invaso il nostro territorio. Anche in Lombardia, purtroppo, i casi di colonizzazione da parte di specie “esotiche” stanno diventando sempre più frequenti. Uno degli esempi più significativi è rappresentato dalla nutria.

La nutria (nome scientifico Myocastor coypus), detta anche comunemente castorino, è arrivata nel nostro Paese nel 1921 come animale da pelliccia e i soggetti attualmente presenti nelle nostre zone discendono direttamente da animali fuggiti dagli allevamenti, o rilasciati nell’ambiente dagli stessi allevatori a seguito del calo di richieste di pellicce.
È un grosso roditore lungo circa 50 cm (corpo e testa); ha coda robusta, cilindrica, squamosa e coperta di setole rade, lunga circa 30 cm, e peso compreso tra 5 e 8 kg.
La pelliccia è composta di un soffice sottopelo ricoperto da una serie di peli più lunghi; è di colore bruno-marrone ad eccezione della regione addominale dove si presenta leggermente più chiara, come il muso, per la presenza di peli bianchi. Le zampe anteriori sono molto più corte delle posteriori che presentano alle estremità quattro dita palmate mentre il pollice è libero. Le orecchie e gli occhi sono piccoli; i denti incisivi sono lunghi, affilati, di colore aranciato e sporgenti. La femmina è dotata di quattro paia di mammelle toraciche in posizione laterale che consentono di allattare i piccoli anche nuotando.
Costruisce le tane in stretta vicinanza di fiumi, canali e stagni (durante il periodo invernale preferisce l’acqua tiepida dei fontanili e delle risorgive), scavando delle gallerie ramificate con una camera destinata a nido; l’entrata delle tane si trova a ridosso dell’acqua e di solito è protetta alla vista dalla vegetazione di ripa.
È in grado di riprodursi tutto l’anno. La femmina, dopo una gestazione di circa 130 giorni, partorisce da 2 a 6 piccoli; i nuovi nati sono ricoperti di pelo e con gli occhi aperti e nel giro di poche ore sono in grado di seguire la madre nell’acqua. L’allattamento dura circa 8 settimane, ma già dalla 3°-4° settimana inizia l’ingestione di alimento solido. È principalmente vegetariana, ma si nutre anche di uova, insetti e piccoli molluschi; in inverno raccoglie ghiande nei boschi. È un animale gregario e territoriale; vive in gruppi di 2-10 individui in cui, in genere, trova posto un solo maschio dominante, per il resto il branco è formato da femmine e piccoli. La sua presenza costituisce oggi uno dei più grossi problemi ambientali italiani: sembra che nessun metodo di controllo riesca a limitare la sua espansione, specialmente in Lombardia dove sono state registrate oltre 50.000 unità.
I problemi causati da questo roditore sono molteplici: indebolisce e fa crollare gli argini dei corsi d’acqua in cui vive, scavando cunicoli e camere sotterranee; provoca danni economici alle coltivazioni, saccheggiando barbabietole e granoturco, di cui si nutre; è imputata come una delle principali responsabili della scomparsa di alcune piante della flora palustre e ha impatto negativo sulla nidificazione di numerosi uccelli acquatici, distruggendo i nidi e disturbando la cova. Come se non bastasse, è estremamente adattabile, resistente al freddo e incredibilmente prolifica (si può riprodurre già a 3 mesi di vita!).
In poche parole, un vero flagello: è inserita nell’elenco delle 100 specie invasive più dannose al mondo e sta mettendo in ginocchio molti ecosistemi del nostro territorio.
Walter Ferrari
Associazione Naturalista Carengione
tel: 339.7615179

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