Zona umida Antico Mulino | Gallery |

Divulgare la conoscenza e la bellezza di questo particolare ambiente che deve essere tutelato, preservato ed amato

In questo ultimo anno, da ottobre 2016 a novembre 2017, ho monitorato sotto il punto di vista naturalistico la zona umida dell’Antico Mulino del Castello di Peschiera Borromeo.
La realizzazione  di quest’area è avvenuta nel 2013  per merito di un operatore privato, il Dott. Gianalfonso Borromeo della Società Agricola GAB srl,  su terreni della Soc. Antico Mulino srl, grazie  al contributo del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale ( PSR ) con le seguenti finalità:
“Promuovere lo studio della biodiversità con la creazione di una zona umida ed un laboratorio didattico. Assicurare protezione agli uccelli migratori e lo sviluppo della flora autoctona. Rafforzare la matrice ambientale ed ampliare il corridoio ecologico esistente. Il progetto del Mulino, sostenuto dalla Antico Mulino srl,  rappresenta un modello concreto, ancorato al territorio e alle tradizioni passate, di modernissima responsabilità economica, sociale ed ambientale”.
Questo stagno, ampio circa 2,5 ettari,  è alimentato dalla  Roggia Renata, originata dal Naviglio Martesana nei pressi di Cernusco Sul Naviglio, a sua volta proveniente dall’Adda nei pressi di Trezzo d’Adda. È stato realizzato con scavi poco profondi (da 0,30 a 1,6 m),  presenta sponde  sinuose, penisole e due isolotti, di cui uno collegato con un ponticello in legno. È circondato da due boschetti, precedentemente realizzati  con piantumazione  di specie di piante ed arbusti autoctoni che contribuiscono alla pulizia dell’aria e dell’acqua, arricchiscono il paesaggio e sono rifugio per gli animali:  uno a nord della Paullese, nel 2006-2007, di circa 3,6 ettari; l’altro a  sud della Paullese, nel 2012-2013, di circa 1,3  ettari.
Durante le mie visite, a cadenza mensile, ho potuto notare una buona biodiversità di:
  • animali: Poiana, Airone cenerino, Airone bianco, Airone guardabuoi, Cavaliere d’Italia, Martin pescatore, Gheppio, Gazza, Cornacchia grigia, Colombaccio, Picchio verde, Verdone, Garzetta, Beccaccino, Gufo comune, Fagiano, Ibis sacro, Minilepre e  Riccio, nonchè diverse specie di farfalle e libellule;
  • piante:   Farnia, Pioppo bianco, Ciliegio selvatico, Acero campestre, Salice bianco, Noce, Robinia, Nocciolo, Tiglio, Carpino, Sambuco nero e Viburno; 
  • di fiori:   Rosa canina, Linaria, Pervinca, Geranio selvatico, Pratolina, Viola odorosa, Ranuncolo, Favagello, Anemone gialla.
A mio avviso l’area andrebbe  arricchita  con una casetta in legno per attività di birdwatching,  fotografia e studio di animali.
Molto interessante reputerei la realizzazione di un percorso pedonale ad anello tutto intorno alla zona umida.
Attualmente la nota dolente è che trattasi di area di caccia; andrebbe creata una zona di rispetto di 400 metri per permettere il passaggio e lo stazionamento degli uccelli migratori per la nidificazione in primavera-estate.
Personalmente non posso che esprimere la mia gratitudine al  Conte Dott. Gianalfonso Borromeo  per quest’opera, seconda per importanza dal punto di vista  naturalistico e ambientale dopo l’Oasi Carengione,  che  merita di essere conosciuta e apprezzata dai cittadini di Peschiera Borromeo.
L’attività didattica rivolta ai bambini e ai ragazzi delle nostre scuole, attraverso visite guidate inserite ne “Il  progetto del Mulino”,  già iniziata l’anno scorso  e culminata con la festa del 17 giugno 2017  riservata ai bambini e alle famiglie, e con la presenza delle autorità cittadine, è sicuramente la modalità da perseguire  per  divulgare la conoscenza e la bellezza di questo particolare ambiente  che deve essere  tutelato, preservato ed amato.
Walter Ferrari       
Foto di Walter Ferrari