Ballottaggi 2017: a Melegnano la Lega si allea con Raffaela Caputo. A San Donato nessun apparentamento

Il Centrodestra melegnanese torna unito in vista del 25 giugno. Nessuna alleanza invece per il candidato Pd, Rodolfo Bertoli. Anche a San Donato Checchi e Mannucci si presenteranno con le stesse squadre del primo turno

Il Centrodestra unito a Melegnano per il ballottaggio

Il Centrodestra unito a Melegnano per il ballottaggio

In corso gli ultimi giorni di campagna elettorale

Il Centrodestra di Melegnano ritrova l’unità e ricompatta le fila in vista di domenica 25 giugno, quando i cittadini saranno chiamati nuovamente alle urne per il ballottaggio. Domenica 18 giugno, termine ultimo per la presentazione degli apparentamenti, Giuseppe di Bono, candidato sindaco al primo turno per il Carroccio, ha annunciato di aver trovato un accordo con Raffaela Caputo, per presentarsi uniti al definitivo appuntamento elettorale. Alla luce di ciò, con il nuovo schieramento formato da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Lista Civica per Melegnano e Melegnano Sicura, in caso di vittoria di Caputo al ballottaggio i “lumbàrd” si assicurerebbero un assessorato, che quasi certamente sarebbe assegnato allo stesso Di Bono. Inoltre, all’interno dell’ipotetica nuova maggioranza di Centrodestra, al Carroccio andrebbero anche tre posti tra le fila dei consiglieri comunali. Per quanto invece concerne lo sfidante, Rodolfo Bertoli, appoggiato da Partito democratico e Rinascimento Melegnanese e separato da Raffaela Caputo al primo turno da solo il 3 e mezzo per cento, non è stato formalizzato alcun accordo con la Sinistra melegnanese, vale a dire lo schieramento che ha sostenuto al primo turno la candidata Lucia Rossi (Sinistra per Melegnano, Melegnano Progressista e Insieme Cambiamo). Per questo motivo, a sostenere Bertoli il 25 giugno ci sarà la medesima formazione del primo turno elettorale.

Nessun apparentamento neppure a San Donato, dove Andrea Checchi (Partito democratico, Noi per la Città e SandoLab) e Cesare Mannucci (Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia) si affronteranno sostenuti dalle medesime compagini dell’11 giugno. In questo caso, la rincorsa di Mannucci si preannuncia molto più ardua, alla luce di un distacco da Checchi di quasi il 30%. In tal senso, per il candidato del Centrodestra sarà fondamentale non solo assicurarsi i voti che, al primo turno, sono andati agli altri candidati sindaco, ma soprattutto cercare di intercettare la “massa critica” corrispondente al 47% di sandonatesi che, al primo turno, hanno deciso di non presentarsi alle urne. «Qualora dovessi diventare il nuovo sindaco – ha commentato Mannucci -, Il nostro primo obbiettivo sarà quello di migliorare efficacia ed efficienza dei servizi erogati e delle strutture comunali, con una visione aziendale adattata agli scopi dell’ente. La Città dovrà investire per la sua riqualificazione e per raggiungere obbiettivi di maggior benessere e qualità della vita dei cittadini, commercianti e imprese del territorio. Per fare questo è necessario un grande impegno e un diverso approccio rispetto al passato». Dal canto proprio, forte del 48,94% delle preferenze ma deciso ad incrementare ulteriormente il proprio consenso, Andrea Checchi prosegue il suo tour tra le varie zone della città, per “convincere gli indecisi e ricordare che il 25 si torna a votare”. «Non è ancora finita – ha commentato il primo cittadino uscente -. Possiamo dirlo: l'11 giugno è andata molto bene. Ma il 25 giugno siamo tutti chiamati a fare l'ultimo passo: votare al ballottaggio. Se non riuscirete a resistere al caldo sandonatese, se sarete in partenza o di ritorno per le ferie o per il weekend al mare, trovate 5 minuti: si può votare dalle 7 alle 23». 

Alessandro Garlaschi