Dopo la pubblicazione della lettera inviata alla redazione da un cittadino che rispondeva alle tesi di Pietro Bussolati, il segretario milanese della Federazione del Partito Democratico ci ha scritto per puntualizzare alcuni argomenti: «La M4 è stata concepita – recita la nota di Bussolati -, in termini di tracciato, dalla giunta di centrodestra Moratti. La scelta dell'amministrazione successiva, quella di centrosinistra guidata da Giuliano Pisapia, si poneva ad un bivio: realizzarla oppure, al contrario, non farla e incorrere in una penale. Si è scelta la prima ipotesi, pur consapevoli che non si trattasse del percorso definitivo. La città di Milano negli ultimi cinque anni ha guadagnato ben due linee di metropolitana in più, avvicinandosi così agli standard di altre metropoli europee, pur mantenendo il prezzo del biglietto e degli abbonamenti ad un costo largamente inferiore.
Lo stesso investimento non c’è stato da parte di Regione Lombardia, che non ha mai aperto con lo Stato un tavolo circa il riconoscimento di trasferimenti che tenga conto dei nuovi chilometri di servizio, piuttosto che dello storico. La scelta, ancora una volta, ha privilegiato il cemento e le strade faraoniche alla mobilità pubblica e sostenibile. Ne è palese dimostrazione l'ultimo taglio di ben due milioni e mezzo di euro al trasporto pubblico dell’area metropolitana, a cui ha fatto fronte, prontamente, il Comune di Milano con l'impegno del sindaco Giuseppe Sala e dell'assessore Marco Granelli.  Io credo che i cittadini siano disposti a pagare per un servizio che funziona, come avviene in tutte le metropoli europee, ma occorrono più che mai – adesso - investimenti che finora non ci sono stati. Questi sono fatti, misurabili, chiari ed evidenti, non opinioni.  E di fatti parliamo, anche quando purtroppo constatiamo la diversità di attenzione che riservano le amministrazioni di centrosinistra al trasporto pubblico, rispetto – conclude il candidato alle regionali del prossimo 4 marzo - a quelle di centrodestra, sul nostro territorio».

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