In un laconico Consiglio Comunale - un solo punto politico portato dall’Amministrazione il resto erano punti tecnici e risposte pubbliche in aula a interpellanze dei quali gli autori avevano già ottenuto risposta scritta - il confronto politico in aula si è svolto sull’approvazione del Provvedimento del Baratto Amministrativo (art.24 del Dl n.133 del 2014). Un atto che, secondo i due Consiglieri del Partito Democratico, Chiapella e Zambon,  è una regolamentazione che ancora pochi Comuni in Italia hanno approvato e su cui ci sono stati numerosi interventi della Corte dei Conti che ha rilevato come sia difficile ricondurre le prestazioni dei cittadini ad una specifica tassa: «Il baratto amministrativo – si legge nella nota stampa inviata all’indomani del Consiglio Comunale del 17 Novembre  dal Pd - è questione complicata, la maggioranza ha deciso di votare e approvarlo senza tenere in considerazione le osservazioni, i suggerimenti dell’opposizione. Il testo, infatti, è passato precludendo qualsiasi intervento ai consiglieri di opposizione. Questo è successo sia nelle commissioni dove la discussione si è limitata all’illustrazione del regolamento che in Consiglio Comunale dove non si è discusso nel merito. Bisogna fare attenzione a non far lievitare i costi di gestione di tale baratto amministrativo perché altrimenti è molto meglio riservare  quelle risorse, per abbassare le tasse. Il consiglio Comunale si è dunque chiuso, come spesso avviene, con una maggioranza che solo a parole apre alla collaborazione con le opposizioni».