Peschiera, l’elezione di Caterina Molinari sancisce il fallimento del Partito Democratico

Alle Comunali del 2014 il PD prese 4367 voti (34,48%), nel 2016 ne ha presi 1684 (17,69%). Il PD in meno di 24 mesi ha lasciato sul campo 2.683 voti.

Al PD è mancata la capacità di trascinare la maggioranza relativa degli elettori

Su 18.478 Elettori aventi diritto al voto, al 2º turno si sono recati alle urne in 9.132 (49,42 %). Al 1º turno i votanti furono 10.862 (58,78 %). Fra i due turni si sono persi 1.730 votanti. Al primo turno Molinari incassò 3628 voti e al ballottaggio 5840 voti. Ben 2.212 voti in più.
Zambon al 1º turno ha preso 3.066 voti e 3.092 al 2º turno. Una differenza di appena 26 voti. Le bianche  e le nulle sono state 214 al 1º turno e 200 al 2º turno. Da questa prima analisi si evince come Luca Zambon non abbia saputo raccogliere voti fra l’elettorato di Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle. Al contrario Caterina Molinari è stata la scelta univoca  sia dei tre partiti della coalizione di centrodestra, sia dei grillini. I tre schieramenti che il 5 dicembre 2015  mandarono a casa Luca Zambon,  pur avendo partecipato al 1º turno da avversari, si sono ritrovati uniti e compatti nella scelta di Caterina Molinari.  Tutto questo avendo ricevuto ufficialmente solo l’endorsement della Lega Nord. Un plebiscito popolare, per questa giovane e determinata donna che ha saputo raccogliere intorno a se grande consenso con una campagna concreta, moderata, gentile, con proposte nate dal basso, che hanno conquistato tutti anche chi non l’aveva votata al 1º turno. Il plebiscito  per Caterina Molinari assume dimensioni ancora più importanti se si considera il fatto che il neo sindaco, al 1º turno ha raccolto ben 510 voti in più delle liste che l’appoggiavano.  Se si aggiungono ai 2.212 presi al 2º turno, da sola il peso di Caterina Molinari è pari a 2.722 voti, un'enormità.
Il dato in assoluto che se ne ricava da questa tornata elettorale, è la grande emorragia di voti che ha avuto il Partito Democratico che non ha supportato adeguatamente la candidatura di Luca Zambon. Dopo la fuoriuscita dei dissidenti di Peschiera Riparte che hanno contestato la linea di Zambon nello scorso mandato il PD è crollato. Alle Comunali del 2014 il PD prese 4367 voti (34,48%), nel 2016 ne ha presi 1684 (17,69%). Il PD in meno di 24 mesi ha lasciato sul campo 2.683 voti. A Milano il PD ha preso il 28,97% e a San Giuliano Milanese il 24,27% incrementando di 5 punti il risultato del 2014, per cui pare proprio che sia un problema legato alle scelte strategiche della dirigenza PD cittadina.  La ricandidatura di Luca Zambon non è stata digerita da tutti i democratici. Il successo della lista civica “Avanti con Zambon”, con 939 voti, testimonia però che il gradimento personale di Luca Zambon  si è mantenuto ad un buon livello. La Lega Federalista di Claudio Viganò a sostegno della candidatura di Luca Zambon si è fermata a quota 1%, confermando il dato che ha Peschiera le liste fatte all’ultimo minuto raccolgono ben poco. Al PD è mancata la capacità di trascinare la maggioranza relativa degli elettori come nel 2014. Tutti questi dati nei prossimi giorni saranno sicuramente oggetto di discussione, intanto al nuovo Sindaco di Peschiera Borromeo, Caterina Molinari, che ha saputo raccogliere le aspettative della maggioranza dei peschieresi, buon lavoro!

Giulio Carnevale