Peschiera, vandalizzato il camper elettorale di Franco Lucente, teppisti ripresi con un cellulare scatta la denuncia

Nel parcheggio di un ristorante in via Liberazione, i due uomini, col cappuccio in testa, hanno strappato uno a uno i manifesti posti sul veicolo

Vandali in azione contro il camper elettorale di Franco Lucente

Vandali in azione contro il camper elettorale di Franco Lucente

Si scalda la campagna elettorale per le prossime elezioni

Dopo gli schizzi di vernice rossa contro i cartelloni di Giorgia Meloni a Napoli, dopo l’aggressione nei confronti di un militante a Milano, ancora una volta Fratelli d’Italia è sotto l’assedio di vandali, bulli e criminali. Nel pomeriggio di mercoledì 31 gennaio, nel parcheggio di un grande ristorante in via Liberazione a Peschiera Borromeo, è stato preso di mira il camper elettorale di Franco Lucente, candidato consigliere per FdI alle elezioni regionali. In due, col cappuccio in testa, hanno strappato uno a uno i manifesti posti sul veicolo. Lo hanno fatto in pieno giorno, quasi incuranti di essere visti. Hanno solo approfittato dell’attimo in cui lo staff era lontano per poter agire indisturbati. Si sono fermati quando i volontari di Fratelli d’Italia sono ritornati, facendo finta di nulla, per poi completare il loro raid vandalico quando lo staff di Lucente è entrato in un locale per domandare di poter visionare le immagini del sistema di videosorveglianza. Purtroppo per i due teppisti c’è chi ha ripreso la scena col telefonino e ha fornito il filmato che sarà reso disponibile alle forze dell’ordine (e che sarà pubblicato sulla pagina Facebook del candidato con oscurati i volti dei vandali), a cui è stata fatta denuncia. «Quello che è successo, l’ultimo episodio in ordine cronologico di una escalation di violenza politica contro Fratelli d’Italia è inconcepibile – dichiara Franco Lucente -. Violenza perché è il termine più appropriato quando si tenta con ogni mezzo di obliterare l’identità altrui. Strappando i manifesti come per cancellare la persona, togliergli la voce. Non si cerca il confronto, solo di annullare l’altro in qualsiasi modo. Ma per me e per tutti i miei sostenitori questo è solo uno stimolo ad andare avanti, ancor più convinto tra la gente».