San Giuliano: Giorgio Salvo (M5S) lascia polemicamente la vicepresidenza del Consiglio comunale e attacca il presidente, Giocondo Berti

La rottura è scaturita nell’ambito della discussione sul Piano Integrato di Intervento “ex Blue Residence”, che implica la realizzazione della nuova stazione ferroviaria di Zivido

Giorgio Salvo

Giorgio Salvo L'esponente 5Stelle lascia polemicamente la vicepresidenza del Consiglio comunale

Giorgio Salvo, portavoce del Movimento 5 Stelle di San Giuliano e Consigliere di minoranza, lascia la carica di vicepresidente del Consiglio comunale e lo fa puntando il dito contro Giocondo Berti, presidente del Consiglio sangiulianese, accusandolo di essere “sottomesso” al volere della Giunta. La frattura è nata in merito alla discussione circa il Piano Integrato di Intervento (PII) “ex Blue Residence”, noto anche come “ex albergo di Zivido”, che ha portato alla realizzazione del centro commerciale San Giuliano, laddove un tempo sorgeva l’ex albergo mai ultimato. In base a quanto previsto dal PII, oltre all’edificazione del comparto commerciale, l’operatore privato avrebbe dovuto farsi carico anche della realizzazione della stazione ferroviaria in località Zivido, pensata sia allo scopo di facilitare l’accesso al centro commerciale, che di servire una zona di San Giuliano di fatto carente di mezzi pubblici. A tal proposito, il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Lombardia aveva intimato al Consiglio comunale di pronunciarsi sul rinnovo della convenzione entro il 15 gennaio 2015. In data 13 gennaio, però, l’Amministrazione aveva annunciato il rinvio del Consiglio comunale che avrebbe dovuto esprimersi a riguardo, motivando tale presa di posizione con la necessità di incontrarsi con l’operatore privato, onde discutere di alcune modifiche sostanziali alla convenzione. Proprio tale circostanza ha suscitato l’indignata reazione di Salvo, tanto da indurlo a rassegnare le dimissioni e attaccare l’operato di Berti. «Un presidente veramente indipendente – ha commentato Salvo nella lettera di dimissioni inviata nei giorni scorsi – avrebbe deciso di rispettare quanto prescritto dalla sentenza del Tar entro il 15 gennaio. Per tirare le somme, Lei, presidente, ha deciso invece di avallare l’impostazione della Giunta, la quale ha disposto di allungare i tempi per la discussione sulla proroga della convenzione. Questo è l’ennesimo esempio della sua incapacità, ed evidentemente dell’incapacità del suo Ufficio di Presidenza (del quale, fino ad oggi, faccio parte), di garantire l’indipendenza del Consiglio comunale, il quale si trova sottomesso, così come il suo presidente, al volere della Giunta». «La diffido pertanto a continuare sulla strada che ha intrapreso assieme alla Giunta – ha concluso Salvo nella missiva – ossia quella che porta a ignorare quanto prescritto dal Tar». Dal canto proprio, il sindaco Alessandro Lorenzano ha fatto sapere che, nell’ambito dell’incontro svoltosi con l’operatore privato, l’Amministrazione ha chiesto di accelerare i tempi per la realizzazione della nuova stazione ferroviaria, oltre che di dare esecuzione a una serie di altre opere correlate. In tal senso, i tempi stabiliti dal Tar non sarebbero stati sufficienti per discutere di tali questioni.
Alessandro Garlaschi