Salvini a Vizzolo Predabissi: «Finché l’Islam non riconoscerà la differenza fra la sua religione e la legge italiana, nessuna moschea» |Video|Gallery|

Il Leader della Lega Nord accolto come un trionfatore alla 3ª edizione di LEGA in festa, lancia un duro monito all’Islam: «Non è normale che ci siano persone che nel nome del loro Dio siano disposti a uccidere altre persone»

Matteo Salvini

Matteo Salvini

Matteo Salvini arriva a Vizzolo Predabissi giovedì sera, all'ora di cena, e ha voluto personalmente stringere la mano ai lumbard in cucina, ringraziandoli del loro impegno per la 3ª edizione di LEGA in festa – organizzato dal Provinciale della Martesana. Saranno 70 le feste organizzate in Lombardia a fine stagione. Il Leader del Carroccio, come è solito fare si è poi seduto a mangiare con i militanti della Lega, giunti da tutti i comuni della zona. Si sa i militanti della Lega sono uomini orgogliosi del loro leader, un applauso sobrio e sincero si leva dai convenuti. Presenti alla serata anche i consiglieri regionali Pietro Foroni e Jari Colla, il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi e il coordinatore della Martesana Roberto Pase. Matteo Salvini si ferma a parlare con tutti, non si sottrae a nessun selfie. Oggi la maglietta con le “Ruspe in azione” ha lasciato posto ad una polo blu con la scritta Liguria.  Avviatosi verso il palco, una  ragazza gli grida «sei grande Matteo», pronta la sua risposta «sei grande tu che sei qui stasera». L’area feste di Vizzolo Predabissi è gremita, campeggia uno striscione con la scritta “No al formaggio con la polvere di latte”. Salvini prende la parola e parla ad una folla attenta, sviscerando il suo format collaudato: «In Italia ci sono 15 milioni di poveri e il governo che non ci sente continua ad aiutare solo gli immigrati. Mandiamo a casa Renzi. Noi siamo gente normale che vuole cose normali. Andare in pensione a 40 anni è un diritto non dovrebbe essere in discussione, quindi via la Legge Fornero. Via gli studi di settore che strangolano le Partita Iva costrette a pagare anche quando non guadagnano a sufficienza. Via l’ Imu dai fondi agricoli, che va nella direzione di affossare l’intero settore. Via l’ Imu dai negozi sfitti che non sono a reddito. Basta con gli sconti di pena, gli indulti e i decreti svuota carceri. Al Movimento Cinque Stelle rimprovero di aver votato col PD per cancellare il reato di immigrazione clandestina. Per noi vengono prima gli Italiani».

La Moschea di Melegnano

Matteo Salvini poi parlando della Moschea di Melegnano che tante polemiche sta suscitando sul territorio, ha lanciato un duro atto di accusa all’Islam: 
«Sono passati 15gg da quando 36 persone che stavano prendendo il sole, sono state prese a fucilate in faccia e sono morte. Non è normale che ci siano persone che nel nome del loro Dio siano disposti sono disposti a uccidere altre persone. Quando mi chiedono della mosche a di Melegnano io rispondo che non è un problema religioso, non è importante in cosa si crede, ma bisogna tenere presente che nella storia dell’uomo nel nome di Dio si sono fatte sempre le guerre. Quante volte l’Islam ha cercato di conquistare il mondo? La storia insegna. Adesso si stanno riprovando non con i carri armati, ma con le nostre leggi e con il numero di figli. Finché l’Islam non distinguerà bene fra la legge e la religione, finché non riconoscerà che la donna ha gli stessi diritti dell’uomo, finché l’Islam non riconoscerà il diritto di cambiare religione senza essere ammazzato, a Melegnano, a Vizzolo d’Adda, ovunque non vogliamo moschee. Ci hanno dichiarato guerra. Come scriveva il Vescovo di Como, Monsignor Alessandro Maggiolini: «Libertà di religione non significa libertà di invasione». Con le nostre leggi questi ci stanno invadendo. Facciamo che non sia troppo tardi, se vieni in Italia rispetti le nostre regole la nostra cultura altrimenti torni a casa tua. In mezzo a tutto questo - conclude il leader leghista - qualche imbecille ha deciso di schierare  40 mila soldati europei al confine con la Russia come se il pericolo non fossero i taglia gole dell’Isis ma Putin».

Giulio Carnevale

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