Combattere l'influenza intestinale si può

L’influenza intestinale è un processo infiammatorio che colpisce il tratto gastrico e l’intestino tenue ed è provocato da un virus

Rappresenta l’alternativa alla classica influenza che provoca tosse, febbre, dolori osteo-articolari, ma è altrettanto, se non di più, fastidiosa. L’influenza intestinale è un processo infiammatorio che colpisce il tratto gastrico e l’intestino tenue ed è provocata da un virus, il più delle volte un rotavirus che, come indica il nome, presenta una caratteristica forma circolare, simile a una ruota. Il virus può essere contratto tramite tosse, starnuti, saliva e, una volta raggiunto il tratto digerente, provoca la parziale disgregazione del rivestimento della parete intestinale. Il sintomo più comune è la presenza di feci diarroiche e, nel caso assai frequente in cui il processo interessi anche lo stomaco, compaiono vomito, perdita di appetito, febbre. Accanto a questi, possono comparire inoltre i sintomi tipici delle infezioni respiratorie, quali raffreddore e tosse. I sintomi durano da poche ore ad alcuni giorni e la complicanza più grave è la disidratazione con perdita di minerali e acqua. Il virus, come sempre, predilige i bambini ma, essendo assai contagioso, gli adulti che vivono a stretto contatto con i più piccoli sono portati a contrarre con più facilità il virus, che può, quindi, rimanere all’interno della famiglia per diverse settimane. Il periodo più favorevole alla diffusione dell’influenza intestinale va da febbraio a marzo, anche se in estate si possono ritrovare infezioni simili, generalmente, però, di origine batterica. Cosa fare, allora, per trattare i sintomi? Bere molto, per integrare la perdita di liquidi, è la prima cosa da fare, scegliendo eventualmente soluzioni glucosaline, su indicazione del medico curante. Generalmente non sono impiegati antidiarroici, in quanto è di primaria importanza trattare la disidratazione, rispetto alla diarrea. Inutile, pure, ricorrere all’antibiotico, inefficace nel caso di infezioni virali. È consigliato, invece, l’utilizzo di fermenti lattici probiotici, adatti anche in via preventiva, soprattutto quelle formulazioni che contengono più ceppi, per riequilibrare un po’ tutta la flora intestinale, come Lactobacilli, Bifidobatteri, Streptococchi. Per quanto riguarda la dieta, meglio evitare alimenti che contengono zuccheri semplici, come i succhi di frutta, che possono aggravare il quadro sintomatologico per il loro effetto osmotico. In base alla propria sensazione di fame o nausea, sono consigliati alimenti secchi facili da digerire, come fette biscottate, riso, pollo lesso, patate. È importante cercare di alimentarsi, anche con poco, per riprendere al più presto le forze e tornare in forma.

Giulia Tosti