Prevenire con la propoli, per stare bene tutto l'anno

La propoli (o il propoli) è una sostanza composta da secrezioni resinose che le api raccolgono su alberi quali pioppi, abeti, betulle

In seguito i piccoli insetti la mescolano a cera, polline ed enzimi che si trovano nella loro saliva. L’etimologia del suo nome spiega l’uso che le api ne fanno in natura: dal greco pro (davanti) e polis (città), in quanto viene utilizzata per difendere la loro città, cioè l’alveare, da malattie e predatori che potrebbero minacciarlo. La scoperta e l’utilizzo da parte dell’uomo risalgono a più di 6000 anni fa, quando i sacerdoti egiziani la usavano per la mummificazione, ma era anche già utilizzata dai medici come disinfettante cutaneo, antisettico e cicatrizzante. E non solo dagli egizi: anche greci, romani e incas ne conoscevano le miracolose proprietà. La sua composizione includerebbe circa 180 principi attivi di cui sono noti 150: il 55% resine, il 25% cere e acidi grassi, il 10% sostanze volatili e oli essenziali, il 5% polline e un altro 5% composti organici e minerali. Tra questi ultimi sono presenti anche vitamine del gruppo B, C ed E. Il propoli è considerato da tempo un antibatterico naturale, in grado di contrastare infezioni di Escherichia coli, salmonelle e vari tipi di Bacilli, soprattutto per la presenza di acido benzoico tra i suoi composti organici. Già a basse dosi svolge azione batteriostatica, bloccando la proliferazione batterica, mentre a dosi più elevate subentra l’azione battericida vera e propria. L’acido caffeico in esso contenuto è, invece, in grado di limitare l’infezione da Candida e altre micosi fungine. Grazie alla presenza di flavonoidi, il propoli svolge anche azione antivirale, impedendo la riproduzione del virus; le vitamine presenti nel propoli gli conferiscono proprietà antiossidanti, adatte quindi contro l’invecchiamento cellulare. Utilissimo nella stagione più fredda per alleviare i fastidiosi mal di gola, può essere utilizzato già in autunno in via preventiva, scegliendo le soluzioni idroalcoliche o l’estratto secco. Per i più piccoli, esistono formulazioni a base di fruttosio, senza alcol.

Giulia Tosti