Una rete di esperti per lo studio delle malattie reumatiche autoimmuni

Per quanto riguarda l’Italia, i centri che hanno aderito allo studio si trovano a Milano, Brescia e Roma. Si è parlato di malattie come l’Artrite Reumatoide, la Spondiloartrite, l’Artrite Psoriasica e il Lupus Eritematoso Sistemico. Sicuramente tra queste la più conosciuta è l’artrite reumatoide, che colpisce ne15 MALATTIEl nostro Paese il 2% della popolazione giovane e il 5% degli over 55: questo disturbo è causato da un’infiammazione cronica delle articolazioni di polsi, gomiti, ginocchia, che porta man mano alla loro distruzione a opera del sistema immunitario. È per questo motivo che tali malattie vengono definite autoimmuni, perché provocate proprio dal sistema immunitario che, invece di difendere l’organismo, per motivi non ancora del tutto noti, impazzisce e distrugge organi e tessuti del corpo, producendo auto-anticorpi. L’insieme di queste patologie colpisce nel mondo circa 3 persone su 10, nel 50 per cento dei casi giovani adulti e donne.
Come ha spiegato il professor Pierluigi Meroni, direttore del Dipartimento di Reumatologia dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano, «il Network permetterà una innovativa forma di globalizzazione delle cure e di condivisione dei migliori standard diagnostici. 15 MALATTIEREUMATICHEL’obiettivo è, infatti, quello di scambiare esperienze e casi clinici, fare ricerca sui genotipi (cioè l’espressione della malattia a livello del Dna), per comprendere meglio i fattori genetici che intervengono in queste malattie». Si tratta, quindi, di un’iniziativa unica nel suo genere, tramite la quale sarà possibile effettuare studi multicentrici in diversi Paesi del mondo, con un vero e proprio scambio internazionale di studiosi ed esperti in discipline quali la nefrologia, la medicina interna, l’endocrinologia, la reumatologia: una rete di eccellenti medici che mettono a disposizione dei malati le loro conoscenze, cercando i punti comuni e costruendo insieme possibilità di cura più concrete, per garantire ai pazienti un futuro migliore, grazie alla più ampia conoscenza della malattia stessa.

Dott.ssa Giulia Tosti